Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

\ Come abbiamo visto, il Survey del I954 consiglia risolutamente il dislocamento nelle regioni che si desidera industrializzare delle industrie in espansione e capaci di assorbire forti aliquote di mano d'opera (labourintensive) anzichè lasciarle sviluppare nelle regioni a più alta occupazione industriale. Il consiglio degli esperti dell'E.C.E. è ancora più significativo e di attualità se lo inquadriamo nella cornice del piano Vanoni; quest'ulti1no, se attuato secondo il noto schema, infll1enzerà la struttura econo1nica italiana, e particolarmente quella regionale, nei prossimi 50 anni. Sia lecito, pertanto,. sollecitare dagli uomini preposti all'attuazione del piano Vanoni una attenta considerazione di quei fattori dello sviluppo regionale che son·o stati analizzati nel rapporto dell'E.C.E. È certamente più facile incrementare le attività produttive e il reddito in « short-run » che non in forma maggiormente durevole. Così, è noto che i lavori della Cassa del Mezzogiorno sono concentrati nel settore dei servizi pubblici ( « overall investment ») :i le regioni merid'ionali, infatti, presentano una estrema necessità di miglioramenti fondamentali nel settore dei trasporti, degli acquedotti, delle bonifiche, delle altre opere pubbliche, delle abitazioni; presentano, cioè, la necessità di una funzione del cosiddetto cc capitale fisso sociale ». Questi cc overall investments » attivizzeranno i servizi locali, giovando all'artigianato ed alle piccole industrie; e perciò lo stimolo che deriverà da questi investimenti ed il risultante incremento dei redditi locali può essere sufficiente a mettere in moto un certo sviluppo produttivo. Però, dobbiamo notare, una volta che gli investimenti sociali saranno stati completati, l'attività produttiva e il reddito potranno ricadere ad un livello non molto superiore rispetto a quello originale. La popolazione, cioè, potrebbe trovarsi ad usufruire sì dli maggiori servizi; ma !'·occupazione ed i redditi reali potrebbero non essere 1nolto aumentati; conS'eguentemente pdtremmo avere il caso di molte attività economiche, sviluppatesi durante la fase degli inv·estimenti pubblici, cui verrebbero a mancare i mezzi e la ragione di sopravvivere. Infatti, a termine di questi lavori straordinari, avremo una depressione che si ripercuoterà inevitabilmente anche negli altri settori, ove questi non fossero messi in grad·o di assorbire progressivamente la mano d'opera resasi libera. Inoltre, i cosiddetti investimenti produttivi - previsti anche dallo schema Vanoni - sono concentrati principalmente al Nord (« la struttura del reddito del Nord nel 1954 diverrebbe in conseguenza quella di un paese altamente industrializzato »), mentre nel Mezzogiorno i lavori della Cassa sono tali che l'assorbimento permanente di mano d'opera può rimanere limitato al solo periodo dei lavori stessi. Del resto anche gli investimenti produttivi di cu-i al piano Vanoni sono per larghissima parte programmati per settori ad alta combinazione Bibloteca Gino Bianco

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