Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

• l'assenza di queste industrie che fornisce la principale spiegazione della povertà. Evidentemente l'incentivo a investire è condizionato dalle dimensioni del mercato. Come si può allargare il mercato? L'economista Ragnar Nurske risponde (« Some Aspect of Capita[ Accumulation in Under-developed Countries », Cairo, 1952): « benchè la legge del Say possa essere valida per le aree sottosviluppate nel senso che non c'è generalmente alcun vuoto deflazionistico, essa non è mai valida nel senso che la produzione di qualsiasi singola industria di nuova creazione possa dare origine alla propria do- . manda: la- mano d'opera impiegata nella nuova industria, non spenderà tutto il proprio reddito in prodotti della stessa industria. La difficoltà relativa all'incentivo ad investire in qualunque singolo settore scompare, almeno in linea di massima, allorquando si estenda l'impiego di capitale, più o meno sincronizzato, ad una vasta cerchia di differenti industrie. La maggior parte delle industrie far.nitrici dei consumi di massa sono complementari, nel senso che si creano l'un l'altra il mercato, e pertanto si sostengono vicendevolmente ». Quindi, ai fini dello sviluppo economico delle regioni depresse, si deve pensare ad una cc ondata » di investimenti i,ndustriali, perchè appu11to Io sviluppo industriale è cumulativo: più industrie si impiantano, più se ne attirano. Il Survey del 1954 individua alcuni fattori istituzionali che determinano la localizzazione dell'indt1s tria. Non sarà superfluo accennare ad alcuni di essi, in quanto, scrivono gli esperti di Ginevra, certi ostacoli hanno 11na importanza maggiore nella spiegazione dell'arretratezza di molte regioni povere che non qualsiasi altro handicap naturale in esse esistente. Fra i più importanti ostacoli abbia1no: l'insufficienza del capitale sociale, la differenza regionale dei salari, le differenze nella tassazione locale, le i11sufficienze del mercato creditizio. In proposito il Su,rvey nota che non solo i fondi di investimento non fluiscono dai centri industrializzati alle provincie agricole, ma spesso le agenzie bancarie nelle regioni sottosviluppate servono come mezzo per il drenaggio di risparmio. Qt1esto si è verificato in Germania fino al 1940; e questo è stato uno dei fenomeni di cui ha sofferto l'Italia meridionale. Vediamo ora quali sono i principali fattori che sollecitano l'insediamento nel Sud di industrie « dinamiche». Qui si devono tener presenti sia i problemi strutturali delle regioni ricche sia gli interessi a lunga scadenza delle regioni povere: perchè, avvicinando 'il Mezzogiorno, il cui mercato è oggi estremamente ristretto, al livello econo1nico delle altre regioni europee, le industrie italiane potranno uscire dalla fase di ristagno e ridimensionar'>i -ileII'optimum economico. [39] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==