Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

messero le conseguenze. I comunisti sanno che domani potranno sempre tentar di portar via la base ai « socialtraditori »; ma sanno anche che il giorno in cui Nenni avesse la possibilità di offrire alle classi lavoratrici l'effettiva alternativa di un forte partito socialista, autonomo e democratico, che accettasse cioè senza riserve il regime democratico, che senza riserve collaborasse a certe riforme di struttura della società italiana, quello sarebbe un brutto giorno per le fortune del partito comunista. Oggi i comunisti mostrano di credere che ciò è possibile e mostrano per chiari segni la loro preoccupazione e allargano le grandi braccia del frontismo nella speranza che qualcuno vi respinga i socialisti. Molti conservatori benpensanti in Italia hanno paura della cosiddetta ' operazione socialista ': forse sarà loro di conforto constatare che l'on. Togliatti e i suoi più diretti collaboratori sono esattamente dello stesso parere; certo è però che l'on. Togliatti sa che questi conservatori benpensanti saranno ancora lina volta i suoi migliori alleati. n. d. r. Industrie '' dinamiche '' e provvedimenti '' di tipo britannico '' Gìà altre volte in questa rivista si è parlato dell'Economic Survey of Europe in 1954. Il capitolo V di questo rapporto costituisce un fondamentale punto di partenza per approfondire l'analisi, di alcuni fattori che potrebbero influenzare positivamente l'insediamento nel Mezzogiorno di « inllustrie propulsive » : capaci, cioè, di creare, per la loro stessa dimensione, la propria domanda. Infa~ti gli economisti di Ginevra si sono appunto preoccupati di dimostrare la convenienza economica di tale insediamento. Quando si dice che « nei più ricchi Paesi d'Europa sembra che, non solo le maggiori città, ma anche altre regioni altamente industrializzate siano giunte ad un punto in cui la percentuale della popolazione occupata nell'industria cominc·ia a diminuire, poichè la percentuale impiegata nei servizi aumenta più di quanto non diminuisca la già esigua occupazione nella agricoltura »; quando si dice ciò, si afferma l'esigenza cc di trasferire nelle regioni nelle quali si desidera un aumento della occupazione industriale le ind11strie 'in espansione e quelle labour-intensive, e non già indirizzarle verso quelle regioni in cui non si vuole aumentare l'occupazione industriale ». Se ci si riferisce all'Italia non è chi non veda come le prime regioni di cui si parla nel citato suggerimento siano quelle del triangolo Mila:noGenova-Torino; mentre le seconde non posso110 essere che principalmente quelle dell'Italia meridionale. Inoltre, gli economisti di Ginevra hanno fatto rilevare che, se l'espan .. [37] Bibloteca Gino Bianco , I ,

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