\ Togliatti pensò che la manovra avrebbe assicurato al suo partito sufficiente fama di moderazione per poter raccogliere l'eredità del radicalismo ~eridionale (ed italiano) ed insieme tanta forza da poter conservare certe posizioni di predominio sul proletariato ·organizzato. Ed in effetti, fino a quMido il circolo della espansione del partito e dell'accr~scimento del suo peso politico nella vita del paese potè saldarsi perfettamente, il movimento di rafforzamento generale eliminava le deficienze particolari che venivano dal possibilismo tattico, dalla. rinuncia allo sfruttamento di certi temi, dalla passività innanzi a certe rivendicazioni. Quando, invece, a p·artire dal '47, si disegnò la minaccia di un isolamento del partito, la tattica collaborazionista cedè il luogo a quella frontista: il mimetizzamento del P.C.I. in un più vasto schieramento di forze cosiddette popolari consentiv~ di mantenere certe premesse necessarie all'espansione, di radicalizzare i termini della lotta p,olitica in Italia, di indebolire progressivamente le alterinative democratiche e di rendere impossibile la costituzione di un forte nucleo di sinistra democratica; consentiva, insomma, di far ancora della politica. Vi erano naturalmente· i I passivi dell'operazione: la rottura dell'unità sindacale era il più grave, forse, di tutti; e ciò spiega gli sforzi enormi fatti dai comunisti per impedirla ad ogni costo. Quel •che preoccupava i comunisti non era tanto l'unità della classe operaia quanto il fatto che la politica sindacale unitaria eliminava nel settore operaio ogni possibilità di temibile concorrenza. Il giorno in cui l~unità si fosse rotta, i dirigenti del P.C.I. dovevano chiedersi fin·o a quando avrebbero P?tuto conservare una politica di iniziativa tra le élites p,roletarie e insieme sviluppare la politica frontista. L'esperienza che si fece negli anni successivi doveva confermare questi tim·ori: più, infatti, le lotte guidate dal P.C.I. si configuravano come un'azione di copertura rispetto ad una politica internazionale di uno stato straniero, come un'azione di indebolimento delle strutture difensive dell'alleanza occidentale, più la campagna per le firme del manifesto della pace primeg·giava su quella per le rivendicazioni operaie, più la macchina del partito era occupata a reclutare le frangie frontiste e costretta a trascurare le élites operaie, più il partito veniva perdendo di mordente nei settori tradizionali. Non era tanto il fatto che l'ingrossamento facesse perdere l'agilità dj movimento: era soprattutto che il p·artito correva serio rischio di subire un p,rocesso di trasforma~ione, u,n imborghesimento dei quadri e un'attenuazione delle rivendicazioni programmatiche. Cadeva il comunismo degli operai e restava l'operaismo ufficiale dei membri dell'apparato, dei comizi domenicali e dei raduni p1aesani. · , Fino a quando, tuttavia, era ancora possibile una certa espansione elettorale (ed è noto che tra il '46 e il '52 essa è stata massiccia), fino a quando durava lo sforzo di ricostruzione dell'ap,parato economico del paese, fino· a quando il riformismo restava un proposito consegnato in disegni di legge Biblotec,aGino Bianco
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