temente, echeggiata con fedeltà su Impegno giovanile, rivista ufficiale della gioventù democristiana, là dove si parla di << ripensamento di tutte le posizioni meridionaliste » come fondamentale esperienza del movimento gio- • vanile democristiano; il quale « compiva ·un utilè lavoro di assorbimento delle varie posizioni meridionalistiche classiche, con indubbie preferenze per la triade Sturzo, Gobetti, Dorso, e poi per Gramsci >>; mentre « bisogna · riconoscere» che « Sonnino, Villari, Colaianni, Fortunato, Salvemini, Zanotti Bianco rimasero un pò fuori>> da questo lavoro. E su Impegno giovanile si riprende il discorso intorno alla civiltà contadina, per << portare il Sud al livello tecnico moderno senza appiattirne i valori umani tradizionali ». Un'eco di questi motivi si raccoglie anche nell'autocritica democristiana alla riforma agraria, quando si dichiara che la riforma, nei primi anni, ha guardato con miope occhio tecnico alla «terra», trascurando «l'uomo». Così, chi avesse assistito al convegno di Matera nell'aprile ul- , timo, organizzato dai gruppi giovanili per discutere della politica agraria come strumento di azione meridionalista e democratica, e per riesaminare le proprie più recenti impostazioni politiche alla luce delle esperienze compiute negli Enti di Riforma, o in altri settori dell'apparato governativo, chi avesse assistito a questo convegno, pur in un clima di grande serietà avrebbe rilevato, a parte l'arricchimento di nozioni tecniche e l'acquisizione di una certa maturità nel trattare di determinati problemi di governo, la presenza operante dei motivi ideologici e politici che siamo venuti app,untando. Lo stesso si può dire per il successivo convegno di Catanzaro che raccoglieva i giovani assegnatari. Ma è anche doveroso rilevare che nei lavori di Matera e Catanzaro si è sentita affiorare, con i migliori interventi, una prima presa di coscienza dei limiti di certe premesse ideologiche: non rigettate, ma corrette e integrate con alcuni motivi di revisionismo liberale. Per esempio, proprio dalle cronache del convegno di Matera, si devono ri-, conoscere responsabili prese di posizione che val la pena di riassumere: ' critica al paternalismo degli Enti, i quali, con una « concezione burocra .. tica della riforma>>, hanno assolto a una « funzione di uffici di collocamento»; consapevolezza della dannosa presenza dei monopoli che sfruttano la nostra agricoltura attraverso lo strumento dei Consorzi agrari; denuncia delle piccole clientele formatesi intorno a certi dirigenti, alimentando la diffusa sensazione che << l'Ente sia prodotto esclusivo del partito Bibloteca Gino Bianco
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