Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

A. GAROSCI - L. SALVATORELLI - c. PRIMIERI - R. CADORNA - M. BENDISCIOLI - C. MoRTATI - P. GENTILE - M. FERRARA - F. MoNTANARI: Il Secondo Risorgimento, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1955. Sbaglierebbe chi credesse che questo vol urne abbia soltanto valore di celebrazione, nel decennale della Liberazione, dello spirito della Resistenza al fascismo e della lotta armata contro tedeschi e repubblichini: preoccupazione principale della maggior parte degli autori è stata, anzi, quella di rivolgersi alle vicende di un passato così vicino con l'animo dello storico che vuole innanzi tutto comprendere e schiarire il senso delle vicende a cui si è trovato in qualche modo mescolato, senza tuttavia dimettere nulla della passione civile che lo ha animato e lo anima, ed avendo cura soltanto che essa non si mutasse in polemica. Per questo Il Secondo Risorgimento assomi-· glia ai Di•eci anni dopo pubblicati dal La terza nella stessa occasione (cfr. Nord e Sud, n. 7) e insieme se ne differenzia: simile è l'impegno civile, ma diversa la ' RECENSIONI di più erano appunto gli ultimi dieci anni della storia italiana, sì che le vicende precedenti al '45 erano appena accennate o il più spesso taciute, nel Secondo Risorgimento si vuole innanzi tutto fare la storia della Resistenza al fascismo tra il '25 e il '45, sì che gli anni successivi al termine ad quem sono visti appena di scorcio, quasi come una verifica sussidiaria. E se alcuni degli autori- dei Dieci anni dopo avessero, ciascuno per suo conto, evitato di affissare i_lloro sguardo soltanto alla immagine gloriosa dell'insurrezione e avessero avuto la prudenza di studiare quello che si configura come il prologo necessario dei loro saggi, di por mente storicamente all'incontro e allo scontro delle varie forze politiche e sociali, alle tendenze e allo spirito dell'intero Paese e di tutte le sue classi dirigenti (e non soltanto di quelle più propriamente politiche, che ebbero funzione di guida nella lotta armata); se avessero, insomma - e non dispiaccia l'osservazione -, evitato lo schema convenzionale) si sarebbe almeno tolto · dalle loro pagine quel sospetto della « resistenza mutilata e tradita » che le colorisce pomateria, l'ordine di essa e il modo di · liticamente ma le depotenzia storiograavvicinarsi ai problemi. Mentre nel vo- ficamente. lume laterziano quelli che interessavano Perciò, a parte il titolo alquanto infeBibloteca Gino Bianco

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