Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

gnificativi ai fini della inchiesta. Non vogliamo qui assumerlo a indice di e< preparazione delle FF.AA. », chè anzi siamo convinti che, per correggere quella condizione della leva, molto e bene. si fa nelle caserme. Ma non, sarebbe il caso d'intervenire, in quei distretti che hanno denunciato le più alte _. percentuali di analfebetismo, alla leva, con un'az,ione precedente alla leva stessa? Con la diffusione, cioè, della scuola rurale? Con il 1° ottobre entra in attuaziione il piano di 1 miglioramento della scuola elementare in sei provincie « pilota » (Berievento, Catanzaro, Foggia, • Matera, Rieti e Sassari); « per ciascuna provincia », secondo il n. 3 di Prospettive Meridionali, « si conta di spendere, oltre alle normali erogazioni, la somma straordinaria di 100 milioni di lire all'anno, per un trien,nio »; ci _ ~i propone di affrontare alla radice l'evasione e l'eliminazione scolastica; completare le classi, IV e V, ove manchino; riordinare i circoli didattici; completare il quadro edilizio; sviluppare l'assistenza e assicurare perfino l'istruzione fra l' 11° e il 14° anno. Prendiamo per buona a questi fini la somma prevenr tivata per la spesa annuale. Qui si vuole osservare che anche il Ministero della Difesa può dare il suo contributo alla estensione immediata di questo piano, d'alle provincie « pilota » alle altre provincie dove pure si nota un'alta percentuale di analfabetismo· alla leva. Quanto più il pian.o sarà rapidamente esteso ed applicato, tanto più sarà poi ridotto l'analfabetismo a/la leva e tanto più ne risulterà la « preparazione raggiunta dalla nostre FF.AA. ». Ci sarebbero Enna e Caltanissetta, Nuoro e SaJSsar.iC, osenza e Taranto, per non parlare di Potenza, a proposito della ·quale si può ricordare l'inchiesta di Rocco Scotellaro pubblicata nel 1° e nel 2° numero d:i Nord e Sud. Prom-uovendo anche queste provinci!e al privilegio di quelle che sono ~tate prescelte come « p-ilota », e destinando a ciascuna di esse i 100 milioni ai lire all'anno che sono stati destinati alle sei provincie « pilota », resterebbero ancora 300 milioni di lire che si potrebbero ,spendere in corsi pet insegnant,i (sii potrebbero, per esempio, affidare all'Umanitaria di Milano) che~ ne siamo sicur,i} organizzerebbe con la minore ~pesa eccellenti corsi). Il fatto è che, quando si parla di 100 milioni all' an.no per le sei provi noie « ,pilota », al fine di affrontare alla radice l' evasi'one e l'eliminazione sco1lastica, almeno nella c-itata nota di Prospettive Meridionali, ci si riferisce a un triennio. Ammesso che un triennio basti, noi, per l'esten'$.ione del p·ian,o, avrem.mo trovato appena un miliardo per il primo anno, da distribuirsi appunto ad I • altre sette provincie e al firJ,an1Jiamentodi corsi per i,nsegnanti. E gli altri due anni? Non, mancherà certamente qualche altra mostra da silurare. Se poi aggiungiamo qualche economia sulla Somalia, facendo colà le stesse cose, ma con meno « stile », e magari una jJarte dell'incremento delle entrate demaniali che àeriverebbe dall'attuazione d'e'l «_piano •Cortese\», c'è da [108] Bibloteca Gino Bianco .

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