clientele locali, di ogni ritorno all'empirismo del 'caso per caso' e lanciare nel Sud, parallelamente a questo salutare intervento chirurgico, dell~ linee politiche ed ideologiche che siano potenzialmente rivoluzionarie nei confronti di una depressione che è strutturale: per favorire e incoraggiare sia la formazione di nuove ' élites ' dirigenti, come lo svilupparsi tra le ma~se di iniziative che possano testimoniare una concreta volontà di ripresa politica». (<<La campagna per le zone depresse>> di Luigi Granelli su Prospettive) anno II, n. 4, 25 marzo 1955). Non si può non dedurre da queste parole la conferma dei dubbi che ancora avvolgono l'efficienza democratica del « nuovo corso>>democristiano nel Mezzogiorno. Ed é significativo che l'inquieto gruppo democristiano milanese ha posto l'.accento sulle stesse preoccupazioni da noi altre volte manifestate: in un articolo su Il Mondo del 1° febbraio, per esempio, in sede di valutazione generale di questo « nuovo corso »: <<In questo primo semestre di segreteria Fanfani, la D.C., come dicevamo, si è dedicata nel Mezzogiorno a compiti organizzativi, pii1 volte riprendendo pubblicamente il motivo anticlientelistico del Congresso di Napoli. Molte direzioni provinciali sono ora sotto il controllo di 'Iniziativa democratica'; il movimento era già in corso prin1a del Congresso; se ne è accentuato il rit~o dopo, sotto la spinta organizzativa della nuova segreteria. Ma qui sorge un dubbio: è ancora un movimento di nuovi quadri? Certamente, questi sono più qualificati politicamente di quelli che controllano gli organi provinciali e regionali a favore di clientele personali. Ma i nuovi quadri sono un dato recente della D.C. nel Mezzogiorno e non ancora tanto numerosi da poter fornire tutto il telaio organizzativo e politico del partito. Perciò nel momento stesso in cui 'Iniziativa democratica' cerca di conquistare il partito nel Mezzogiorno, essa si trova a11che esposta a tutte le infiltrazioni e trasformazio11i.C'è il rischio che, i11un a11no di segreteria Fanfani, i vecchi esponenti della D.C. meridionale che non si siano irrimediabilmente compromessi su altre posizioni - ed i non compromessi sono certo i più numerosi - si ritrovino a militare tutti nelle file di 'Iniziativa democratica'. Dopo di che a quest'ultima sarebbe semplicemente accaduto di non essere più 'Iniziativa democratica': le clientele avrebbero aggirato l'avversario, i nuovi quadri si ritroverebbero ai margini, in una più deludente posiz~one di minoranza; , il tradizionate trasformismo avrebbe vinto la sua ennesima battaglia. Oggi l'azione della segreteria Fanfani nel Mezzogiorno si trova appunto a questo bivio: salvaguardare la minoranza di nuovi quadri, investendo essi; e soltanto essi, della sua fiducia; oppure, nella illusione di rafforzarsi, imbarcare tutti. Nel primo caso, deve rassegnarsi a durare ancora per qualche anno [9] Bibloteca Gino Bianco \ '
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