Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

' golfi »; ~nzi, da questo secondo punto di vista, la sua superiorità appare anche accentuata. Dopo Capri, ma a grande distanza, viene l'isola d'Ischia, . . confermando, così, fra l'altro, la particolare vocazione isolana del turismo di questi anni. Positano, sopravanzata da Amalfi come numero di persone, t la batte invece, e notevolmente, come giornate di presenza ..E si può anche vedere, per concludere, che, mentre Castellammare di Stabia, Cava dei .Tirreni e l'isola d'Ischia si presentano come località nettamente favorite dal turismo nazionale rispetto a quello straniero, Capri e Positano si presentano come mete preferite del turismo internazionale. Ma, in fondo, quel che maggiormente colpisce in questo quadro complessivo è lo scarso peso turistico che esercitano tutte le località sui << due ·· golfi» rispetto a Napoli-città. Eppure è luogo comune affermare il contrario. Non crediamo di sbagliare annotando che la causa di ciò è nella relativa vicinanza di questi centri rispetto a Napoli-città. Essa è tale da spingere il forestiero ad accontentarsi di un giro panoramico compiuto in pullman, che gli permette, nel corso di una giornata, di vedere Pompei, Amalfi, Ravello, Positano e Sorrento. Da questo punto di vista si coglie la verità affermando che le agenzie di viaggio, principali promotrici di questi tours de force, esercitano un'azione dannosa ai fini dello sviluppo turistico di questi centri. Che cosa fanno i nostri organi pubblici? Non si avvedono che un turismo siffatto finisce col non arrecare alcun beneficio alle località in questione e che tutto si riduce ad una più accentuata usura delle nostre strade, percorse in continuazione da avvilienti carovane di volti stanchi · ' ed attoniti, pigiati dietro i finestrini dei pullman ? E la cosa è ancor più deplorevole se si bada al fatto che alcune località di grande richiamo, ma per le quali effettivamente non val la pena di s1 uggerire il soggiorno, . restano completamente tagliate fuori da qualsiasi movimento. E' il caso di Paestum, ad un estremo della zona dei << due golfi», ed è il caso ·di tutta la zona archeologica di Cuma, all'altro estremo: entrambe queste località sono oggi del tutto fuori dai normali circuiti turistici. È quel che inevitabilmente accade, del resto, quando, come usa dire, vi è troppa carne a cuocere: qualche pezzo si brucia e qualche altro resta, invece, troppo crudo. Ma proprio qui dovrebbe vedersi quella funzione sapientemente coordinatrice dei nostri organi pubblici e segnatamente degli E.P.T.: disciplinare l'attività delle agenzie di viaggio, controllando l'organizzazione di questi giri turistici, suggerendo magari la creazione di nuovi circuiti, sempre allo [100] Bibloteca Gino Bianco

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