la pasta non potè che assistere all'agonia delle proprie esportazioni, c11iil colpo di grazia fu recato, come a gran parte dei nostri scambi internazionali, dalle sanzioni economiche (basti pensare che la nostra principale acquirente dell'epoca, la Gran Bretagna, ridus~e i suoi acquisti dai 19.799 q.li del 1934 ai 1.936 q.li del 1936, la Francia da 2.806 a 269, la Svizzera dai 15.676 q.li .del 1935 ai 5.179 q.li del 1936). Inutilmente le nostre statistiche arricchivano generosamente i dati, includendovi i quantitativi spediti nelle colonie: chè le esportazioni - intendiamo le vere esportazioni, quelle economiche, non quelle «geografiche» - si ridussero a quantità irrilevanti. Pur tuttavia nuovi eventi tecnologici maturarono intorno al 1933, tali da imprimere nuovo impulso alla modernizzazione e alla diffusione della attività pastificatrice: << per il macchinario da pastificio non esisteva sino al 1933 una vera e propria industria specializzata ... Il macchinario occorrente tra... di facile costruzione e ad esso si dedicavano ditte di piccola entità ed aziende artigiane ... La trasformazione del sistema di produzione della pasta si è iniziata .nel 1933 con l'introduzione delle macchine automatiche ... Con l'impiego delle macchine automatiche, eh.e si estese rapidamente, si è ampliata e modernizzata l'attrezzatura industriale per la produzione di paste alimentari » (17 ). Orbene, l'introduzione del macchinario automatico; le innovazioni recate agli impianti di essiccamento, che riducevano enormemente o annullavano senz'altro l'importanza del fattore climatologico per il processo produttivo; lo spostamento dell'industria molitoria dalle zone portuali ai centri di produzione nazionale, conseguente alla politica granaria: furono questi tutti -elementi che contribuirono all'eliminazione della già compromessa << rendita di posizione>> di cui da tempo godeva l'industria pastaria del Napoletano; e che, anche per ciò, agevolarono la diffusione e il potenziamento di quell'industria nelle altre regioni. Che l'industria pastaria. del Napoletano abbia visto diminuire il proprio << peso » nella produzione nazionale, è fatto provato con sufficiente certezza dai risultati del censimento compiuto nel 1937, i quali àttestano come i quantitativi di paste alimentari ottenuti negli esercizi industriali della intera Campania e della sola Napoli coprissero rispettivamente, per l'anno 1936, il 25,5% e il 20,6% della produzione realizzata in tutti gli _es~rcizi ( 17 ) C.G.I.L., L'industr,:a italiana alla metà del secolo XX, Roma 1953.. - [86] Bibloteca Gino Bianco
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