Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

mine della sua espansione, consentendo intorno agli anni 1928-29 un .rilevante incremento delle importazioni di grano duro ed una deviazione, ta11tomagra quanto effimera, della tendenza depressiva nelle esportazioni delle paste alimentari, gli anni successivi, quelli della grande crisi e quelli della politica autarchica, non avrebbero certamente potuto esercitare oenefici effetti sull' « arte bianca». Crescendo le difficoltà per 'gli approvvi- , gionamenti, la concorrenza si estrinsecò in una lotta che puntava sulla · riduzione dei prezzi, a detrimento della qualità, piuttosto che sui costi: si cominciò a mescolare il grano tenero a quello duro in proporzioni sempre crescenti, più tardi si sarebbero inventate miscele atte a mettere in essere << paste di frumento » cui di tali non sarebbe rimasto che il nome. La gara per assicurare il collocamento del prodotto avrebbe finito per sconfinare, e non raramente, nella frode commerciale di fatto: onde una serie di leggi tendenti a salvaguardare, più o meno efficientemente, con la ge11uinitàdelle paste, gli interessi dei consumatori. Per quanto riguarda la continua flessione delle esportazioni, i Cenni statistici del 1931 non esitavano ad additare nel forte dazio sul grano una delle principali cause inibitrici della ripresa. Si pensò di ricorrere all'istituto della temporanea importazione, per consentire ai produttori di procurarsi il frumento ai prezzi del mercato internazionale, e quindi, per agevolarli 11ellaconcorrenza sui mercati esteri: ma è sufficiente osservare le cifre che gli stessi Cenni statistici adducono: 1925 1926 1927 1928 1929 1930 \ it1 migliaia di quintali grano importato in temporanea 484 671 660 498 506 704 paste prodotte 47 136 130 I 16 168 133 semolinoprodotto I 12 6 16 36 66 per avvedersi della totale mancanza di continuità di proporzione tra materia impiegata e prodotti ottenuti, e, quindi, per rendersi conto dell'entità degli oneri e dei rischi cui dovevano sobbarcarsi i fabbricanti di pasta per far fronte ali'eventuale nazionalizzazione delle eccedenze. Poi venne il monopolio dei cambi (1934); fu stabilito il contingentamento generale delle importazioni (1935); gli acquisti del grano furono atfidati alla Federconsorzi; le libertà commerciali sopravissute sino a quel momento (assai scarse, per vero) definitivamente seppellite. L'industria del- [85J Bibloteca Gino Bianco ,

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