Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

,. c1ttestano che la consistenza numerica assunta dagli opifici dell'Italia settentrionale era ormai ragguardevole. Per un confronto tra le diverse strutture, purtroppo, non si hanno gli elementi necessari per calcolare la produttività media delle aziende nelle diverse regioni: qualche deduzione è però possibile mettendo a confronto le medie degli .addetti per opificio, a seconda che si tratti di esercizi con n1eno o con più di 10 addetti. Dai dati su esposti si ricava: Nord Centro Sud Isole ITALir\ numero medio addetti opifici aventi sino a 1 o addetti 3,85 3,89 3,77 3,06 3,4° opifici aventi oltre 10 addt:tti 34, 0 3 29,58 30,27 23,86 30,40 Campania Sicilia Lombardia Toscana Emilia numero medio addetti . Opifici aventi sino a IO addetti 4,96 3,06 2,83 4, 13 3,27 opifici az,enti olt1e IO addetti 31,47 22,38 37,43 29,94 20,25 Risulta allora evidente che la mano d'opera mediamente impiegata negli esercizi aventi fino a 10 addetti è più numerosa al Centro e al Sud c..henon al Nord, mentre il contrario si verifica per quanto concerne gli esercizi aventi oltre 10 addetti. Se da ciò si può arguire una maggiore ampiezza media, intesa in senso economico, delle aziende del Nord a carattere più propriamente industriale (dato che le caratteristiche dell'economia settentrionale dissuadono dal ritenere possibile ùn minor grado di meccanizzazione in tali aziende), di più difficiie interpretazione sono i ri- ~ ultati concernenti le aziende a carattere artigianale: probabilmente si tratta di una effettiva maggiore ampiezza economica delle aziende del Sull dovuta al consolidamento operato da una lunga tradizione. Diverse appaioIlo le condizioni delle Isole, e della Sicilia in particolare, le quali evidentemente riflettono uno stato di economia arretrata: mentre i dati ottenuti per l'Emilia potrebbero stare ad indicare i caratteri di un'industria di recente formazione. Il diffondersi dell'industria della pasta non fu davvero confor_tato,per gli anni che seguirono, da un miglioramento delle condizioni generali ddì' economia in cui essa si andava sviluppando. Se alla crisi nazionale derivante dalla rivalutazione della lira avvenuta nel 1927, subentrò la favorevole tendenza della congiuntura economica mondiale che si avviav!l al cuiI Bibloteca Gino Bianco

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