tale da disperdere la parte più generica, che è anche la più estesa, del corpo elettoral~ della D.C. Ma anche se si verificasse uno di quei vasti fenomeni di astensionismo non dal voto ma nel voto, come quello che ha caratteriz.iato appunto il 18 aprile 1948, anche se la maggioranza degli italiani rinunciasse a quella scelta p()/itica differenziante che un voto metlitato sottintende e votassero tutti per i dem·ocristiani, non si sarebbe f attrJ alcun passo avanti. Poichè, date le condizioni in cui si è svolto il protesso di sviluppo storico-politicodel nostro Paese, con una maggioranza assoluta democrist~·ana,ci troveremmo sempre innanzi ad una spaccatura profonda del paese, ad una singolare accentuazione dello spartiacque del guelfismo, e dunque ci troveremmo innanzi ad una situazione di sostanziale instabilità non tanto del governo, quanto delle istituzioni democratiche. Anche perciò· non si può non essere sempre più allarmati nel constatare il deterioramento elettorale e politico dei partiti di democrazia laica: ed è questo che si deve segnare al passivo del Governo Scelba. Mentre indichiamo, quindi, ancora una volta, nella responsabile condotta politica del P.R.I. le po,sizioni ideali per una politica unitaria della democrazia laica,dobbiamo rilevare con molto rammarico che sta venendo meno ai socialdemocratici e ai liberali il respiro delle impostazioni politiche, cedendo essi, gli uni come gli altri, alle lusinghei del piccolo cabotaggio di piccole clientele. È il vuoto che si apre nello schieramento politico, in conseguenza di questo deterioramento dei partiti di de1nocrazia laica, che 1'endepiù oscure le prospettive della politica democristiana e della politica socialista. Per quanto ri·guarda infine l'apertura a siniktra, in questo mese .\·i sono verificati alcuni contrasti, rilevanti ma non inattesi: l'on. Fanfani sembra ora volerne ostruire le strade, ai fini del suo 18 aprile; i comunisti, dal canto loro, fra « salti della quagli·a » e richiami frontisti, intervenendo sui punti di minore resistenza, cercano di far intendere che apertura a sinistra significa proprio quello che intendono Il Tempo e gli ambienti più tardi del padronato italiano: apertura fino ai comunisti. Ma di questo si discorre in altra parte della rivista: qui premeva indicare, sulla soglia delle vacanze ·parlamentari, il quadro generale entro il quale, dalla costituzione del Governo Segni fino alle amministrative del 1956, si determi-· neranno le prossime scelte politiche. Bibloteca Gino Bianco I [5] e
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