Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

l~articolista risponde soprattutto con due ragioni. La prima è che, dato che nella ricerca del ·petrolio c'è sempre buona dose di aleatorietà, nel caso <li risultati positivi la Compagnia che effettua le ricerche avrà fatto il buon affare che desidera, ma nel caso negativo essa non subirà gravi const.guenze dannose, perchè le spese sostenute affogheranno nell'enorme cumulo di spese che annualmente tali mastodontiche compagnie incontrano. Nessuna iniziativa italiana di portata forzatamente limitata potrebbe invece sopportare oneri del genere. La seconda ragione addotta per spiegare come le compagnie estere sarebbero disposte ad affrontare il gioco d'azzardo delle ricerche in Italia, risiederebbe nel fatto che la funzione del cartello internazionale sarebbe politica e militare; e quindi le ricerche in Italia non sarebbero dettate da scopi economici: mentre poi il cartello politico e militare non nuocerebbe al nostro paese, noi invece avremmo tutti i vantaggi anche economici dei ritrovamenti che si verificheranno. Fra i più accaniti sostenitori della tesi « liberista » fu il Senatore Sturzo, il quale sulle colonne del << Giornale d'Italia >> sostenne una vivave polemica con La Malfa ed Enrico Mattei anche in seguito ai ritrovamenti di idrocarburi avvenuti in Sicilia (5 ). La questione, proprio su questo terreno, dssunse un vero carattere politico allorchè all'Assemblea siciliana si dovette votare un ordine del giorno presentato dai socialcomunisti richiedente che lo sfruttamento degli idrocarburi in Sicilia venisse affidato esclusivamente all'ENI. Occorrerà comunque accennare brevemente alla legge siciliana sui petroli. ( 5 ) La posizione di La Nfalfa (e del PRI) nella questione del petrolio può definirsi la terza tesi e così sintetizzarsi: opportunità di mantenimento dell'esclusività di ricerca e di sfruttamento accordata all'E.N.I. con la legge del febbraio 1953; accet- , tazione del regime di concorrenza nella ricerca e nello sfruttamento nelle altre zone, ma attraverso una disciplina legislativa della ricerca e della coltivazione adeguatamente rigorosa nel garantire gli interessi e i diritti della collettività, riducendo le facoltà discrezionali dell'Amministrazione (che sono troppo ampie e incerte soprattutto per le royalti"es ). La Malfa si preoccupa inoltre delle prospettive meridionalistiche di una intel- . ligente politica degli idrocarburi. In un articolo pubblicato su Nord e Sud nel febbraio 1955, La Malfa così scriveva: << In altri termini il regime di libera iniziativa instaurato nel centro Sud può benissimo reggere il paragone con il regime esclusivista della Valle Padana, purchè la legge petrolifera nazionale sia veran1ente [66] Bibloteca Gino Bianco

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