Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

per esempio, quella svolta da Franco Bandini sull'« Euro peo>> del 17 aprile scorso. .. Partendo dai dati forni ti dall'esperienza degli Stati Uniti, dove su L198.000 pozzi in funzione altri 310.000 pozzi perforati sarebbero ri masti sterili, l'articolista giunge alla conclusione che, per arrivare all'autosuffitienza, in Italia bisognerebbe perforare circa 48.000 pozzi in dieci anni a ' un costo di 2.028 miliardi di lire italiane. Considerate le s pese di estrazione, di L. 4,20 al Kg., e ammesso di produrre negli stessi dieci anni 70 milioni di tonnellate di grezzo, si giungerebbe ad un costo c omplessivo di L. 33,20 al Kg., contro il prezzo internazionale di L. 10. L'articolista non spiega perchè il conteggio venga effettuato ammortizzando tutte le spese ~ui primi dieci anni di sfruttamento, che sono quelli di avvi amento, ed a produzione minore, mentre durante le concessioni di trent'a nni (o quaranta, secondo il disegno di legge in discussione) i costi unitari rapportati ai periodo, in realtà, si ridurrebbero almeno di un terzo. Ma alla domanda: come mai un affare fallimentare per gli italiani divente rebbe invece vantaggioso per le imprese straniere a favore delle quali egli si pronuncia, hanno giacimenti petroliferi l'analisi economica che or son due secoli Adamo Smith applicava alla Spagna, per spiegarne la decadenza in cong iunzione con la scoperta dell'oro e· dell'argento nelle colonie del Nuovo Mondo. È perfettan1ente vero che la scoperta del petrolio può portare con sè il pericolo di u n aumento della concentrazione della ricchezza e di una politica economica, p er dirla in una parola, meno austera. - Come-- insegnava AdainO- Smith, ..l'unico . rimedio .con siste nel fare in -modo che la scoperta del petrolio cada in una società libera, in espansione economica, in un ambiente ricco di iniziative industriali e commerciali, in una società feconda, che aiuti la nascita di nuovi imprenditori. Questo è il compito fondamentale che si pone di fronte alla classe dirigente italiana nel momento attuale; e la responsabilità politica che ne insorge è assai pesante, giacchè ove il petrolio dovesse con la sua presen za schiacciare e distrug-- gere l'interessee allo sviluppo armonico della nostra economia e del nostro apparato industriale, è probabile che in pochi anni non tarderebbero a manifestar si i segni deteriori che accompagnano la coltivazione petrolifera». Del l'articolo di Del Viscovo, che si condividano o no i suoi giudiz1 ed apprezzamenti, ci sembra in ogni modo che si debba ritenere l'idea fondamentale di una nuova co nfigurazione dello Stato, non più soltanto come gerente (attraverso l'E.N.I.), ma an che e soprattutto quale controllore tecnico ed economico. ,, [65] - Bibloteca Gino Bianco

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