Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

popolazioni disastrate, cessava di esserlo nel momento più propriamente politico dell'impostazione di una organica azione risolutiva dei problemi cala .. bresi. Sarà bene ricordare che, su tale impostazione politica, maggioranza ed , opposizione si trovarono, invece, su posizioni tutt'altro che unitarie, come dimostra il comportamento delle varie parti politiche in sede di votazione. Se dunque non si vuole degradare una questione politica di questo rilievo ad un livello puramente tecnico, bisogna avere il coraggio di denunziare che la formula unitaria dei comit~ti di cui sopra cela l'equivoco frontista, e permette all'estrema sinistra di convogliare tutto in funzione antigovernativa: dal ricatto della demagogia elettoralistica all'impreparazione della 1 classe dirigente locale, agli interessi sezionali e personali più gretti. Le varie e contrastanti iniziative che alla periferia hanno accolto questo disegno di legge , sono la riprova della gravità della situazione. _Da Cosenza si fanno, ad esempio, pressioni per uno slargamento dei fini della legge, sotto la preoccupazione che tale provincia, non avendo la « fortuna » di possedere una situazione disastrosa come quella delle due consorelle, resti esclusa dai benefici della legge medesima. Le amministrazio,ni locali di Reggio si sono pronunciate, invece, a favore di un appositt> organo regionale, intendendo insieme accampare un diritto prelatorio a divenire sede del medesimo, ed evitare un accentramento di mansioni nell'Ente Sila, che opera prevalentemente nella Calabria settentrionale. Ed ancora, le dichiarazioni degli organi provinciali dei quattro partiti democratici di Cosenza e Catanzaro, al fine di una investitura dell'Ente Sila per l'esecuzione della legge speciale, sono state ispirate da esponenti degli stessi partiti che sono contemporaneamente amministratori o alti funzionari di quell'Ente di riforma. Infine, la dichiarazione dei repubblicani calabresi a favore di ,un organo locale, Opera Sila o Ente per la difesa del suolo1 calabrese che sia, sembra essere più ~spirata da una astratta posizione dottrinaria, nel senso del tradizionale regionalismo repubblicano, che da un ponderato esame della situazione locale, condotto al lume delle esperienze della politica meridio11alistica dei governi democratici. Del resto, poi, le preoccupazioni, non certo disinteressate, a favore dell'Ente Sila e della sua sorte futura, non tengono conto del fatto che l'affidare ad esso l'esecuzione della legge speciale significherebbe appesantirlo al punto di renderlo meno efficiente per la assoluzione dei suoi compiti istituzionali. I nuovi piccoli proprietari sorti dalla riforma sono ben lungi dall'avere quella maturità economico-sociale che ,ne garantisca lo stabile insediamento sulla terra, e sono invece bisognosi di una completa assistenza tecnica ed economica per molti anni a,ncora. V'è, inoltre, l'adempimento del complesso piano di opere pubbliche del comprensorio silano (che si estende Bibloteca Gino Bianco

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