Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

I Il convegno barese - è qui la sua importanza - ha offerto agli agrari pugliesi l'incontro programmatico con i massimi dirigenti della Confagricol tura, i quali, come era stato reso noto in ana1oghe manifestazioni al Nord, intendono dare inizio ad una specie di « nuovo corso » confederale . . In contrasto con quanto generalmente si è affermato fino ad oggi, il e,onte Gaetani ha tenuto a precisare che la situazione dell'agricoltura (forse voleva dire dei grandi agricoltori) è tale che le « mezze misure » non servono più. La situazione sarebbe insostenibile - sempre a detta del presidente della Confida - per molte ragioni, cosi elencate, nell'ordine che qui riproduciamo. Le tasse e i contributi vari sarebbero oggi di 88 v·olte maggiori di quelli dell'anteguerra, in maniera che, mentre prima incidevano sul reddito agricolo per il 21%, ·ora incidono per il 46%. È vero che un aggravio fìscale si è verificato in tutti i settori, ma solo gli agricoltori non sarebbero riusciti a difendersi st1fficientemente, con l'aumento proporzionato dei prezzi, realizzato invece dagli altri operatori. Il presidente della Confagricoltura ha anche definito « insostenibile » la situazione delle imposte comunali e dell'imponibile di mano d'opera; e, dopo avere denunciata la onerosità dei contributi unificati, è passato a criticare vivacemente la « liberalizzazione » degli scambi con l'estero, che avrebbe ridotto dal 45 all'l l % le tariffe doganali protettrici e consentito unicamente l'ingresso a prodotti utili alla sofisticazione di vini ed olii, n·onchè alle « vacche tubercolotiche di Tito ». Due accenni sono toccati ai prezzi dei prodotti industriali ed alla pesantezza dei costi di distribuzione. Il conte Gaetani ha infatti lamentato 1'alto costo dei prodotti industriali italiani, che gli agricoltori debbono acquistare con u,na maggiorazione di circa il 30% rispetto al prezzo internazionale; e per il secondo punto ha indicato nella « esosità » dei margini di guadagno di certi commercianti la ragione per ct1i taluni prodotti, specialmente la frutta, subiscono notevoli aumenti al consumo. Contrariamente a quello che sarebbe stato lecito attendersi da una tale disamLna, l'impostazione •della Confida presenta le seguenti conclusioni: Io Stato (e non questo o quel governo) ha due alternative: o adottare provvedimenti che rendano possibile una diminuzione dei costi di produzione, o rinforzare lo « sbarramento » doganale. E, così impostata la via della apparente soluzione di tutti i mali, le richieste si delineano: attuazione del blocco fiscale, già annunziato dal Ministro dell'Agricoltura; eliminazione del ·doppio accertamento fiscale (gli agricoltori, lin altri termini, non desiderano l'accertamento fiscale da parte delle a•mministrazioni locali); riduzione dei contributi unificati; riduzione progressiva, fino alla eliminazione, dell'imponibile di mano d'opera (e senza attendere lo sfollaBibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==