Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

Il '' nuovo corso '' della Confagricoltura Merita di essere segnalata la manifestazione che le associazioni provinciali di Puglie e Lucania, aderenti alla Confagricoltura, hanno tenuto a Bari il 5 di giugno, perchè può servire ad illustrare la mentalità di certi ambienti e le loro particolari impostazioni (con i fenomeni politici e sociali che ne conseguono) più di tanti lunghi dis~orsi. È da tempo che gli inquieti ceti agrari pugliesi dànno sempre più la sensazione di aver perduto le poche guide illuminate che riuscivano, i,n virtù anche di un notevole ascendente personale, a legarli ad una politica democratica e d'i sia pur lento adattamento alle indilazionabili misure economiche e sociali richieste dai tempi. Gioverà ad esempio fare per tutti il nome· del compianto deputato liberale Giuseppe Grassi. Dalla sua scoml)arsa si assiste al rifiorire di organismi di estrema destra, per impulso ed aiuto delle organizzazioni sindacali interessate, che qui ovunque si legano ai Consorzi Agrari, perchè ne hanno in comune i dirigenti. La fase ascendente della destra in Puglia alle amministrative del '51-'52 fu appunto preceduta da tutta una serie di manifestazioni di « movimenti per la difesa dell'agricoltura ». Tutto serviva allo scopo: la generica offensiva contro i contributi unificati, la difesa delle concessioni di tabacco, la difesa dell'olio dalle importazioni, ecc. Sotto c'era il sordo risentimento per la politica di riforma agraria e l'ostilità per il miglioramento del mercato di lavoro che poneva in movimento le campagne. È un terreno infido, queste;>del malcontento dei ceti agrari dominanti, su cui è difficile anche ai politici più consumati intervenire, se non in ritardo e senza argomentazioni specifiche. Se ne accorse nel '51 lo stesso Presidente De Gasperi, che a Lecce non riuscì, pur con una solenne promessa di far ridurre i contributi unificati, ad impedire che per l'amministrazione del comune capoluogo fosse largamente confermata la .destra monarchica. L'anno seguente cadevano nelle mani della destra Bari e Foggia, mentre gli altri due capoluoghi pugliesi, Brindisi e Taranto, erano restati alle sinistre. Ora, lamentele e critiche dei ceti agrari dominanti erano nuovamente contenute in limiti modesti. Dopo la « gelata » si ebbero le visite del Ministro l\fedici, e sembrava che le misure del risarcimento riscuotessero il pieno consenso degli interessati. Certo, una mancata attuazione dei provvedimenti annu~ciati giustificherebbe il risentimento. l\1a la situazione di questi ceti agrari sta assumendo forme ben più gravi e diverse, ed il convegno del 5 giugno, infatti, mentre non ha quasi ricordato la « gelata », si è intrattenuto su altri problemi, come si vedrà, con un tono ed un'intenzione « politica », che qui ci limiteremo ad accennare, con la raccomandazione a chi di dovere di valutarne prontamente ed efficacemente la portata. [45] Bibloteca Gino Bianco

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