ì'Amministrazione Americana, esso rappresenta, in un certo senso, la concreta realizzazione sul piano politico, in perfetto accordo con il contenuto dell'art. 2 del Patto Atlantico. Tuttavia è bene tener presente che l'esistenza di aree depresse e di zone ~ottosviluppate non è fenomeno soltanto di oggi; e che, in una certa mi- ~ura, già prima di quest'ultima guerra, in molti paesi si era tentato di elirr1inarle nell'ambito nazionale. Presso taluni di essi, però, il mito dello <<spazio vitale>>, della <<conquista» delle materie prime e di territori colo11iali,lungi dal raggiungere, sia pure parzial1nente, lo scopo voluto, portò soltanto a dispersione di forze e di mezzi. È quindi soprattutto merito dell'Amministrazione degli Stati Uniti avere impostato il problema delle zone sottosviluppate nei suoi veri termi11i, su scala mondiale, ed avere inrlicato, come unica possibile soluzione, la via della collaborazione internazionale, mettendo a disposizione del mondo intero, sotto forma di aiuti, una quota del proprio reddito nazionale. Si potrà forse insinuare - e da più d'uno è stato tenacemente sostenuto - che un siffatto programma sia stato concepito dal governo americano nel quadro e nell'atmosfera della politica di << co.ntainement >>;che mediante il sistema degli aiuti all'estero esso abbia voluto evitare, soprattutto, una crisi di sovraproduzione al proprio paese quale inevitabile conseg\lenza della conversione industriale imposta dalla fine delle ostilità. Tuttavia, pretendere che eventuali motivi contingenti, ispiratori di una soluzione dimostratasi sempre più necessaria, con il passare del tempo, possano togliere ad essa il suo obbiettivo valore, sarebbe manifestazione di pura e gratuita intenzione polemica, così come lo sarebbe ugualmente il pretendere di asserire il contrario, e cioè che soltanto un profondo spirito di umana solidarietà abbia ispirato le decisioni degli uomini politici americani nel concepire ed attuare l'UNRRA, il piano Marshall, il punto IV0 ed il Mutuai Security Aci. Bisogna comunque onestamente riconoscere cl1e negli Stati Uniti non si è mai preteso di dare a tali iniziative una interpretazione del genere e che non si è mai pensato di accreditare tale opinione all'estero; il che è provato dalla vasta documentazione esistente sulla politica degli aiuti all'Europa, ufficiale o ufficiosa che sia: in tale documentazione si trova costantemente ripetuta, infatti, l'affermazione che la costituzione di paesi economicamente sani e militarmente forti, capaci quindi di co11tenerela spinta sovietica, è uno dei preminenti interessi delBibloteca Gino Bianco
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