dei sensi più forte che i nostri. La fantasia davvero non ha limiti. Può darsi che questo sia il prezzo: morire presto e ubriachi. Come i carrettieri, gli operai, i braccianti, il sabato sera. Solo che al posto di morire dopo la I sbornia, essi dormono. L'umidità ora ormai forte e pungente, lo specchio ·del lavabo si era appannato e chiudemmo il balcone. ·Nel buio giungeva ancora il rumore del .fiume, pareva di stare in un mulino; e col pensiero del mulino mi addormentai. Al mattino avemmo un colloquio con I., il quale ci chiese alcune cifre elettorali della regione e si passò poi a discutere dell'organizzazione della fabbrica, dell'orientamento delle maestranze, con alcuni riferimenti alle condizioni generali dell'industria in Italia. A questo punto io chiesi cosa pensasse d·el conte G., il quale pure è impegnato i11un tentativo di organizzazione moderna della sua industria. - Il conte G. - rispose I. - potrebbe paragonarsi a un industriale inglese illuminato del 1830, all'incirca. Più tardi ci recammo da C. D., che al primo piano di un'antica caserma curava l'organizzazione del piano regolatore di I. Qui incontrammo un giovane architetto, e ci fu illustrato un ricco schedario, dove in ogni cartella era segnato press'a poco tutto delle famiglie della città: dalla posizione dei singoli alloggi e dei vani ai giornali e ai films preferiti da ogni cittadi110, di entrambi i sessi, giovani e vecchi. Ci fu detto, però, che non tutti avevano dato una risposta al questionario, chi per non dichiarare il reddito, chi per pudore, altri per indifferenza. Ma il succo di questo vasto materiale era contenuto nelle schede perforate Bull, la quintessenza dei rilievi statistici, ultima tappa a tanto indagare. Sui muri dello stanzone, dove forse un tempo avevano dormito le reclute del Canavese, erano appiccicate enormi cai=tetoponomastiche con la dislocazione capillare di tutta la zona circostante, che nel piano dei progettisti avrebbe dovuto trasformarsi in una grande e articolata comunità. Era un progetto di massima organizzazione, un congegno perfetto, e per noi che provenivamo, invece, da una zona di massima disgregazione, di massima casualità, il tutto assomigliava ad uno di quei giocattoli impossibili che si sognano nell'infanzia. A colazione riassumemmo le impressioni ricevute fino a quel momento, e il prof. G. ci invitò a mandargli un programma dettagliato dell'inchiesta, insieme al preventivo delle spese da affrontare. La conversazione scivolò sulla situazione politica, sull'azione pesante dei grandi partiti e sul carat- . ( [116] Bibloteca Gino Bianco
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