volessimo anche noi. Dapprima rifiutammo. Più avanti, dopo un altro invito, ne prendemmo qualcuno. - Si vede che siete .meridionali, - disse quella di matematica. Dopo un po' guardavamo la ragazza delle scienze che col cucchiaio pareva volesse graffiare il vetro dentro il barattolo. - Si vede l'anima di Q.uintino Sella, - disse G. ,C. - Fino all'osso . è la consegna. - Voi avete poco da parlare, - scattò la ragazza bionda. - E voi ile sapete fin troppo del parlare. A cqminciare da Giolitti per finire a Pella. Senza toccare la dinastia e naturalmente senza colpo ferire per Gozzano e per Saragat. - Noi almeno abbiamo fatto la politica, .- rispose con orgoglio la ragazza. - E noi ora vi guardiamo graffiare con accanimento dentro i barattoli, - disse uno dei due, canzonatorio, più di prima. Ci fu un lungo silenzio, durante il quale sembrava che il ·Piemonte covasse qualcosa dentro le ragazze. ,. Nel vagone ristorante le cose andarono diversamente. Prendemmo tutti e quattro il tè, e accadde di parlare ancora dell'Italia in maniera più accomodante. Il viaggio si rivelava più lungo del previsto, si faceva sentire una certa stanchezza, e il treno che dapprima era quasi vuoto, via via si affollava di agricoltori e di operai che salivano e scendevano nei vari paesi del Piemonte, dove avevano passato la domenica. · A Torino il freddo era già pungente, ma in compenso l'albergo era fin I troppo riscaldato. Nèlla stanza, appesa al muro, c'era una fotografia ben incorniciata del monumento al bersagliere. - Ci siamo, - disse G. C. - Domani ci svegliano con la tromba. · Al mattino facemmo quattro passi per Via Roma, Piazza San Carlo, ci fermammo a guardare gli abbaìni e i comignoli in Piazza Castello, comperammo una sciarpa di lana sotto i portici e verso mezzogiorno prendemrno l'autobus per I. Tirava un po' di vento a I., si sentiva il fresco del fiume e ci dirigemmo rapidamente verso l'albergo Dora. Prima che partissimo da Roma, un amico p~ù volte ci aveva raccomandato: - Se andate all'alber_goDora, non dimenticate di mangiare le trote. .,, ·Facemmo i nostri nomi al gestore l'albergo, ci fu assegnata una buona Bibloteca Gino Bianco \ '
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==