Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

nuove e coerenti ind'icazionii politiche, da prendersi volta per volta in esame, siamo risolutamente schierati a favore della « continuità » .- NELL'ARTICOLO DI FONDO DELL'AVANTI!, il 10 litglio, si indièa, fra i motivi di Sicontento che lascia il passaggio dal governo Scelba al governo Seg11i, « la nomina di Corte-se, uomo di Malagodi, all'industria al posto del ribelle Villabruna ». Questa interpretazione, da noi prevenuta fin dal numero scorso, trova lo stesso giorno una smentita nella notizia pubblicata dal Corriere della Sera: « Per i petroli si attribuisce al nuovo ministro dell'Industria, on. Cortese, l'intenzione di mantenere i'l veto ai nuovi permessii di ricerca e di coltivazione, in attesa delle deliberazioni del ParlamentrJ in materia, sulla base del progetto governativo, esso pure riveduto durante le ultime trattative ». Siamo lieti di registrare questa notizia a conferma di quanto avevamo scritto in proposito e a smentita di coloro che hanno ritenuto di riconoscere in Cortese l'uomo condizionato da Malagodi, il successore arrendevole del « ribelle Villabruna ». Rimaniamo in attesa di ulteriori prove, sem,pre più esplicite, della fedeltà di Cortese alle sue posizioni del Congresso di Firenze, alla sua tradizione di probità, alla sua riaffermata concezione degli interessi generali del paese: quella concezione che scava, fra il deputato liberale di Napoli e la Segreteria Malagodi, un incolmabile fossato. In questo senso, anzi, ammoniamo l'abituale editorialista de Il Giornale, rivelatosi zelante ammiratore di Malagodi e animoso critico di Segni, che le sue posizioni appaiono piuttosto in contrasto con quelle di un foglio che ha sempre additato . nell'on. Cortese, confermatosi avversario di Malagodì e divenuto ora Ministro del Gabinetto Segnij il leader politico del liberalismo meridionale . • 1vf.ENTRE NAPOLI cambia volto, arricchendosi di sottopassaggi e di aiuole, ed impoverendosi di strade aperte al traffico, e vive sotto la minaccia di nuovi lavori eseguiti a tempo di record (e poi rivelatisi « .superfiui »), l'Amministrazione comunale attraversa uno dei periodi più agitati della sua esistenza. Ieri erano le denuncie dell'On. Coppa, che amareggiarono gli amministratori l'estate scorsa, e le più recenti accuse degli On.li Riccio e Paler- ' mo, che risalgono al 21 febbraio u.s.: oggi è di nuovo il covelliano On. Coppa, jpalleg,e;iato dal suo correligionario Cons. Grilli, a tornare all'assalto, con rinnovata violenza e con notevole decisione. Accuse gravissime, di falsi, di profitti illeciti, di irregolarità amministrative, di favoritismi, di pagamenti fasulli, di infrazioni e nefandezze di ogni genere si abbattono sul capo di Lauro e dei suoi collaboratori. Non indaghiamo se tali accuse derivino da un rigido moralismo politico, degno di ogni lode, oppure trovino una meno nobile origine nelle beghe e negli odi delle due fazioni borboniche: di maggiore Bibloteca Gino Bianco

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