Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

.... possibilità di realizzazione assai più ampie di quanto non si sia soliti ammettere. Osserveremo anzi tutto che sul mercato interno, se si accettasse il dato di 13 milioni di quintali quale ammontare complessivo della pro- <luzione di paste alimentari, si avrebbe una disponibilità giornaliera di circa 74 gg. di pasta pro-capite: ci sembra che, attraverso la soluzione dei relativi problemi di tecnica commerciale, si potrebbe giungere a collocare sul mercato interno almeno un 100 gg. giornalieri pro-capite (33 ). Per quanto concerne la potenzialità di assorbimento da parte dei mercati esteri, l'aumento (limitato ma pur continuo) delle esportazioni a partire dalla fine della guerra, il rinnovarsi delle richieste di licenze di « temporanea importazione», l'insistenza con cui i pastificatori reclamano accordi internazionali per la concessione di « lavorazioni per conto», e, ancora, la continua esportazione di macchinario da pastificio destinato ad imprese estere, sono tutti elementi i quali attestano l'inadeguatezza dello sfruttamento dei mercati esteri. Si tratta anche qui, è ben vero, di problemi di organizzazione commerciale, nascenti dal trentennale, progressivo abbandono di 'questi mercati, che ha impedito l'affermarsi e il diffqndersi di strutture commerciali specializzate per il settore; ma si tratta, soprattutto, di problemi di politica commerciale, assolutamente irresolubili senza l'intervento, attivo e deciso, dell'azione statale. Non saremo certo noi a farci paladini dei « premi all'esportazione>> o <lei << divieti alle importazioni>> di paste alimentari: ma che l'industria della pastificazione sia messa nelle condizioni di affrontare la concorrenza partendo dagli stessi prezzi d'acquisto della materia prima (34 ), sembra neces- ( 33 ) 74 gg. di pasta sono pari a 266,4 calorie; la disponibilità media giornaliera pro-capite di calorie è valutata oggi, per l'Italia, in 2.755 calorie. 100 gg. di pasta rappresentano 360 calorie. È da rilevare che le calorie ottenute dalla pasta s0110 le più a ~uon mercato: infatti con 100 lire si possono acquistare, all'incirca, 2.770 cal. di pasta, oppure 2.482 cal. di pane, oppure 134 cal. di uova, oppure 125 cal. di . carne. Risulta quindi evidente che, con un elevamento del tenore di vita e dei consumi principali, la pasta vedrebbe aumentare i consumi. Naturalmente abbiamo tenuto presente il fenomeno di << produzione casalinga »: ma una migliore organizzazione commerciale, connessa ad un abbassamento dei costi e quindi dei prezzi, potrebbe appunto penetrare anche queste zone di << mercato potenziale». ( 84 ) Si tratta per vero anche di qualità della materia prima, essendo spesso quella assegnata di qualità mediocre. Bibloteca Gino Bianco

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