Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

volenterosi di adeguarsi alle nuove necessità: là dove quei pastificatori che, sia per abilità propria, e sia, non raramente, per buona sorte delle circo- ~tanze, oggi godono di posizioni privilegiate nei confronti delle imprese tradizionali (e ci riferiamo agli << uomini nuovi >> che nel dopoguerra si so110 dedicati a questa attività, avvantaggiandosi delle maggiori possibilità di coordinamento dei fattori produttivi secondo criteri economici non limitati dalle esigenze sociali, che nelle imprese di più vecchia costituzione impedivano di sostituire il lavoro umano a tutto danno dei meno fortunati). Per cui, al contrario, si tratterebbe di studiare e porre in essere strumenti idonei ad agevolare la modernizzazione degli impianti industriali: sia attraverso forme di credito che non tengano conto soltanto delle condizioni attuali delle imprese meno progredite (31 ), sia attraverso forme di agevolazioni fiscali a favore di coloro che sopportano in misura comparativamente maggiore gli oneri sociali (32 ), derivanti da un più largo impiego di mano d'opera. Rimane ancora la richiesta degli imprenditori meridionali concernente ]a perequazione delle tariffe elettriche tra Nord e Sud: richiesta che non potrebbe non incontrare il nostro incondizionato appoggio, siccome ormai in ogni paese il quale intenda esercitare una efficace politica di sviluppo regionale, i servizi elettrici sono considerati nel novero delle principali puhlic utilities destinate ad attuare, nel settore delle iniziative industriali, un ruolo preminente di strumento livellatore dei << punti di partenza». In merito,. poi, all'ampliamento del mercato, pensiamo che esso presenti ( 31 ) È questo un argomento che meriterebbe di essere sviluppato, e che avrebbe valore per molti altri settori industriali: qui basti rilevare che una politica creditizia regolata secondo normali criteri economici, con riguardo esclusivo ai rischi delle operazioni di credito e alle garanzie reali ottenibili per la loro copertura, ritornando a vantaggio esclusivo di imprese già consolidatesi, non potrà giammai costituire strumento efficace di sviluppo industriale, valendo anzi, semmai, a rafforzare precostituite posizioni di privilegio. ( 32 ) Anche questo è un discorso che avrebbe valore per altri settori industriali: si tratterebbe, in pratica, di concedere agevolazioni fiscali alle imprese sulle quali maggiormente grava la mano d'opera, in misura tale da lasciare sempre conveniente l'impulso alla meccanizzazione, cioè al rammodernamento degli impianti, ma anche in misura tale da permettere alle imprese meno progredite di accumulare i capitali necessari alla trasformazione delle strutture. [99] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==