Nord e Sud - anno II - n. 9 - agosto 1955

Ìfi contrasto con le esigenze .tnerarnente economiche, ecc.). E sembra indubitabile che primieramente a questa serie di fattori accidentali - i quali, esercitando talvolta un'azione propulsiva tal'altra un'azione deprimente, in favore o a danno or di questa, or di quella regione, hanno distolto quelle direttrici dal loro svolgimento naturale - sia da imputare l'odierna situazione critica: sicchè si palesa necessaria, allo sccpo di effettuare una « nor1nalizzazione » del settore, in armonia con le esigenze politico-economicosociali del nostro paese, un'azione diretta alla graduale neutralizzazione degli innaturali effetti che da quei fattori trassero origine. · Palesandosi la crisi del settore come un fenomeno che, in senso lato, può definirsi di sovraproduzione, evidentemente due saranno i critçri di massima da perseguire per il superamento della crisi stessa: - il ridimensionamento delle strutture industriali esistenti; - l'ampliamento del mercato di assorbimento, interno ed estero. Trattasi ovviamente di :rite.ri legati da stretti rapporti di interdipendenza, non perseguibili se non tenendo nel debito conto la sfera delle reciproche influenze: così come un <<ridimensionamento>>delle strutture non implicherebbe necessariamente una .riduzione del potenziale produttivo, sol che fosse tale da addurre ad una compressione dei costi di produzione di per sè atta a provocare un ampliamento del mercato, il potenziamento dei consumi, perseguito attraverso mezzi diversi, potrebbe consentire un più rapido ridii:nensionamento. Ciò posto, con riguardo al primo criterio indicato, ci chiediamo: la proposta levatasi da una parte della categoria dei pastificatori, mirante ad impedire la costituzione di nuovi impianti e l'ampliamento o il potenziamento degli impianti già esistenti, può ritenersi rispondente agli scopi? La risposta non può essere - non potrebbe non esserlo - che negativa: non vediamo come potrebbe attuarsi un ridimensionqmento di strutture attraverso la cristallizzazione della situazione odierna. Se è vero che oggi si impone un,definitivo superamento delle forme produttive meno progredite, non sarà già con l'erigere ostacoli alle nuove iniziative che si potrà pervenire al detto superamento: una misura di tal genere sarebbe altamente controproducente. E sarebbe altresì misura sommamente iniqua, poi che 5i eserciterebbe proprio in danno (e non a favore, come demagogicamente si potrebbe voler fare intendere) dei pastificatori che oggi sarebbero pur [98] Bibloteca Gino Bianco

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