Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

gior credito che viene conferito dall'opinione pubblica a chi è libero di dire la verità (o almeno di accusare gli altri di aver mentito), la possibilità di catturare ed utilizzare la vasta zona del malcontento, la maggiore vitalità e vivacità derivante da non porsi come organi di classe (a ~anto siamo dunque arrivati per la chiusura classista dei ceti dominanti), giovano solo a vantaggio dei rari giornali di sinistra, e sono alla base della loro mi-+ gliore formula editoriale, più ricca e moderna. , Nella stampa locale del Sud non c'è, nè se ne sente il bisogno, un giornale dichiaratamente legato ai due partiti di sinistra, oltre le edizioni locali degli organi di partito; ma anche il Sud ha qualche suo giornale /~fiancheggiatore >>. Il caso de L'Ora dì Palermo (che è certo tra i giornali . migliori della stampa meridionale), più che rappresentare un fenomeno quantitativamente rilevante, ci sembra una delle tante manifestazioni di quell'azione politica a vasto respiro che i comunisti da an·ni vanno svolgendo con successo nelle regioni meridionali: un esempio di tattica « fron- • t1sta ». L'autolesionismo di cui sembrano in preda - in tale situazione - le classi dirigenti democraticl1e del Mezzogiorno non offre molte speranze sulla loro capacità di evitare il peggio, di arrestare, esse, la frana verso sinistra di quella parte di opinione borghese che ancora non ha aderito ai richiami frontisti. Un graduale rinnovamento della qualità e degli intendimenti della stampa meridionale, che prendesse inizio con un'opera di bonifica tra le file del vecchio personale fascista, che alligna nelle redazioni di provincia, rappresenterebbe certo un elemento preliminare per una nuova politica, meglio adatta a consolidare e sviluppare le posizioni della democrazia nel Mezzogiorno. NELLO AJELLO E GIOVANNI CERVIGNI [99] - Bibloteca Gino Bianco

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