del valore della pubblica opinione, della importanza politica che va attri:.. buita agli strumenti che la formano, della cautela e della serietà che richiede l'impiego di tali strumenti. Non si è ancora effettuato, nella rissa per l'illusorio dominio dell'opinione pubblica meridionale, una moderna dialettica tra le tesi di una maggioranza che governa e quelle di una minoranza che critica ed attacca. Il partito di maggioranza, boicottato in provincia da interessi sezio11ali,sottoposto agli arbitri elettoralistici di questo o quel papavero locale, scambiato talvolta da· alcuni per paladino di interessi borbonici, talvolta da altri - a causa delle riforme - per sovversivo, non è riuscito ad elaborare, nei giornali del Sud, un modulo propagandistico che vada al di là della più corrente e petulante demagogia, irrispettosa dell'altrui comprendonio, accompagnata ed acclarata dalla più piatta mediocrità 11elcomplessivo tono editoriale, resa controproducente dalla presenza, nelle redazioni, del più screditato personale giornalistico. L'equazione tra gli interessi e le visioni politiche della provincia e quelli della Nazione, tentata dalla stampa governativa del Mezzogiorno, non è riuscita, risolvendosi in un compromesso, in un maldestro gioco di equilibrio; la D.C. di Messina o di Sassari non sa esprimere, diffondere e difendere quello che dice e che fa la D.C. di Roma. Tra i giornali democristiani; come per esempio La Sicilia del Popolo, falliti, e quelli di opposizione, come per esempio L'Ora, riusciti, c'è poi la vasta zona grigia della stampa de] Sud: gli organi sedicenti indipendenti, liberalnazionalisti, monarchico-possibilisti, o genericamente moderati, ma tutti filogovernativi per tradizione e vocazione. È la stampa «personale>>, sorta molto spesso per fondare o ·sorreggere le ambizioni elettorali dei maggiorenti di provincia: per serietà d'informazione e per validità d'impostazione politica, essa non va al di là del più improvvisato dilettantismo, on- . de non sempre è facile al lettore sprovveduto rilevare con esattezza quale sia la colorazione politica di un organo «indipendente>>, o quale distanza di opinione corra tra un giornale che si definisce << liberale » ed uno che si proclama monarchico. C'è ancora una parola da dire sulla stampa d'opposizione: qualche giornale monarchico del P.N.M.~ cioè più « duro » e filofascista, offre al-- meno, rispetto alla stampa filogovernativa, gli innegabili vantaggi della · chiarezza e della sincerità, anche se la sua polemica si esercita sempre nella invocazione di un conformismo più arretrato e intransigente. Ma il mag-- Bibloteca Gino Bianco
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