I 1890. Fu fin dalla nascita l'organo dei benpensanti locali, ufficialmente liberale, costantemente ministeriale; e sostenne una certa polemica contro iì nascente socialismo. Seguì poi la sorte comune a gran parte degli organi locali del Mtzzogiorno: non mancò di evolversi - alla vigilia della prima guerra mondiale - verso posizioni interventistiche antigiolittiane, fino ad assumere atteggiamenti decisamente nazionalistici, che lo condussero a schierarsi dalla parte del fascismo della prima ora. In seguito a questa coincidenza, la sua generica polemica antiparlamentare si andò vieppiù pre- , cisando, e si esercitò particolarmente ai danni del Partito Sardo d'Azione, vivacemente auspicandone la fusione ,col P.N.F. In occasione del noto processo contro Lussu - reo di avere ucciso, per legittima difesa, un fascista - L'Unione non risparmiò le sue frecciate alla Magistratura che aveva assolto ii deputato sardo. Divenuto nel 1924 l'organo del Generale Gandolfo (che soffocò con ia corruzione il movimento democratico sardo), l'anno seguente L'Unione cominciò a sottolineare la sua totale sottomissione al regime perfino nella sottotestata, dove si leggeva il motto: « Dove il Duce vuole». Diretto, fin quasi alla caduta del fascismo, da Raffaele Contu, e di proprietà dei fratelli Sorcinelli, che lo gestivano attraverso la SEI (Società Editorjale Italiana) il quotidiano sardo non si distinse dai suoi confratelli fascisti. Nel 1943, esso venne sottoposto al regime commissariale comune a tutte le testate fasciste, e venne diretto da due membri del P.S.I.U.P., in rappresentanza del locale C.L.N.: gli avvocati J ago Siotto e Giuseppe Musio, ora aderenti rispettivamente al P.S.I. ed al p·.s.D.I. Nel '46, ritornata la testata ai Sorcinelli, questi preposero alla direzione della Unione Franco Porru, ex redattore capo ed attuale vicedirettore del giornale. Nel '48 al Porru successe il conte Spetia, ex redattore del Giornale d'Italia, che diede al quotidiano un tono filogovernativo, non privo di inflessioni di destra e di ve11ature nostalgiche; il tutto espresso con mancanza di omogeneità politica e con una certa confusione di idee._cui largamente contribuiva il corrispondente da Roma, Vitale Cao di S. Marco, fratello di un alto funzionario cl.ellaReal Casa, e candidato non eletto per il P.N.11. alla Camera ed al Senato. Un paio di anni or sono lo Spetia (28 ) fu sostituito dal giornalista ( 28 ) Attualmente dirige Centro-Italia, giornale umbro di ispirazione monarchica, proprietà dell' << amante del fiume» (cfr. la nota polemica di Ernesto Rossi sul settimanale Il Mondo contro l'industriale Mattoli). Bibloteca Gino Bianco
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