Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

liberale villabruniano e funzionario del P.L.I., sono attualmente redatte dai giovani Giuseppe Gennaro e Gino Corigliano, liberali di destra. Il giornale catanese sostiene il governo Scelba quasi solo perchè esso rappresenta una gloria regionale, ma non nasconde le sue antipatie verso i socialdemocratici, nè dissimula le sue simp~tie malagodiane, che contengono un inespresso desiderio di un governo di destra economica: queste sue larvate tendenze l'hanno condotto in prima linea in varie occasioni in cui bisognava dare prova di << spirito nazionale>> ( 21 ). La Sicilia tira quotidianamente circa 25.000 copie; oltre che a Catania, è abbastanza diffusa in tutta la Sicilia orientale, ed ha iniziato un campagna di diffusione nella Sicilia centrale, feudo tradizionale del Giornale di Sicilia di Palermo. Il Giornale dell'Isola, sorto nell'immediato dopoguerra come settimanale col titolo Voce dell'Isola, si caratterizzò come organo monarchico, e come tale condusse una vivace campagna alla vigilia del referendum,; fondato da un gruppo di aristocrazia agraria locale, capeggiato dal barone Beneventano, leader dei rappresentanti monarchici al Parlamento siciliano, e dal barone Gaetano Tedeschi dell'Annunziata, il Giornale dell'Isola è l'unico quotidiano catanese che abbia una linea politica dichiarata e coerente, che sposi cioè, senza ipocrisia, la causa della reazione. Ai vantaggi èella chiarezza non mancano peraltro di accoppiarsi gli inconvenienti determinati dalla presenza di vecchi giornalisti fascisti, professionalmente e politicamente screditati, come il Signoretti (attualmente direttore del Roma) che lo diresse intorno al '47-'48~ e da quella - che rappresenta l'altra faccia del problema redazionale del Mezzog1orno - di democratici che offrono ad un giornale la loro opera << tecnica >> senza condividerne l'impostazione politica, come Nello Simili, antifascista catanese che assunse successivamente, insieme al fratello Massimo, umorista guareschiano, la direzione del Giornale dell'Isola. Attualmente, in seguito all'abbandono della direzione da parte dei fratelli Simili, sotto la guida di Girolamo Da-- ( 21 ) Già notammo, a suo tempo (cfr. Nord e Sud, anno II, n. 3, febbraio 1955), l'atteggiamento assunto da La Sicilia in occasione della morte di Graziani. Basti qui ricordare, per amor di completezza, che una questione di tanto 1naggior rilievo politico, quella della legge elettorale siciliana, ha trovato il quotidiano catanese risolutamente schierato sul fronte degli interessi reazionari locali (cfr. al proposito i numeri del 29 e 30 marzo u. s.). Bibloteca Gino Bianco

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