Alla liquidazione dello Zanetti, che ebbe luogo un paio di anni or sono, subentrò una direzione collegiale, costituita dai tre più autorevoli redattori, dei quali il De Gennaro e l'Acquaviva- assunsero la qualifica di <<direttori», ed il Ferraiolo quella di <<direttore responsabile». L'indirizzo politico è marcatamente di partito, fino a fare del giornale una specie di edizione provinciale del Popolo. A'.lcostante incensamento delle opere della D.C. fa riscontro u11 livello editoriale tra i più bassi che sia dato riscon- ·' trar e nella stampa di provincia. Rarissima è la comparsa di fondi; la terza pagi11a è sempre scadentissima per argomenti e per collaborazioni: molto frequentemente si continua in essa l'apologia delle <<opere del regime». Altre volte la pagina di varietà è ~ostituita da un « Corriere dell'agricoltore». Questa mediocrità giornalistica è spiegata solo in parte dal fatto che il quotidiano in parola si serviva nel '52 della agenzia confindustriale A.G.A., ed alla fine del '54 della <<cate11a» fondata dalla D.C., da cui riceve ancora una parte del materiale. Ai fini della diffusione, il quotidiano tarantino urta contro la concorrenza della Gazzetta del Mezzogiorno, per cui è limitata al solo ambito locale. In Calabria esiste un sol quotidiano, a Reggio: La Voce di Calabria. Nato nel 1944 come settimanale, esso si evolve in « quotidiano della sera » intorno al 1947, ed assorbe l'altro quotidiano locale (Il Corriere di Calabria). È di proprietà del suo direttore, Filippo Rizzo, ex direttore del Credito Cooperativo Calabrese, piccola banca di interesse locale, e proprietario di una piccola società elettrica, recentemente alienata. Notevol1nente compromesso col fascismo, il Rizzo si è iscritto alla D.C. e si serve del quotidiano come di un mezzo per farsi una base politica. Il giornale che, nel '51, interruppe per breve tempo la pubblicazione, è stato inizialmente condiretto da Filippo Aliquò T averriti, vecchio giornalista calabrese dai moderati trascorsi fascistici; nel '53 il Rizzo, dopo essere caduto alle elezio1ìi politiche, ne ritornò unico direttore. Il giornale va così sempre più diventando un organo personale. La parte politica è affidata a due firme che dovrebbero garantire al quotidiano una linea « di centro», trattandosi di <<amici della Democrazia Cristiana, non legati a vincoli di Partito e lontani da ogni ambizione » (10 ): Umberto Bianchi, vecchio socialista, deputato matteottiano nella XXV e XXVI Legislatura ed attualmente aderente ( 10 ) Nel numero del 31 gennaio - 1 ° febbraio u. s. [80] Bibloteca Gino Bianco
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