Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

verso i Governi De Gasperi, ha posto le ba·si di alcune f ondame11tali linee di sviluppo della politica italiana nei campi in cui ciò poteva avvenire senza particolari attriti e difficoltà. E cioè, il campo internazionale e il campo delle riforme economiche e sociali. Indubbiamente la definizione di u11a politica occidentalistica ed europeistica, che ci ha legato a Paesi non soltanto cattolici ma protestanti, la politica di difesa monetaria, la politica delle aree depresse e della riforma agraria, la liberalizzazione degli scambi, la riforma tributaria, costituiscono un grande patrimonio, che la democrazia italiana ha accumulato a pochi anni dalla fine della guerra, e rientrano in quello scambio di esperienze moderne che è avvenuto tra forze democratiche, in tutto il complesso mondo dell'Occidente. Se l'Italia non ha seguito la sorte della Spagna, o non finirà come un qualsiasi Paese orientale, se l'Italia, a meno di gravissimi errori, rimarrà in pieno nel1' ambito di una civiltà occidentale, ciò si deve a quella collaborazione e a quei sac1ifìci. E non è poco. l 1uttavia, accanto ai fattori positivi, proprio le elezioni del 7 giugno 1953 con l'insuccesso che hann9 segnato complessivamente, per i partiti laici, hanno messo in luce i fattori negativi. Ed è strano che di questo i partiti laici non si siano accorti, ed abbiamo riesumato, in maniera stanca, una formula che aveva ormai esaurito la sua funzione ed il suo scopo. L'esperienza del periodo 1947~1953 ha dimostrato che i democratici laici avevano sì con ì cattolici trovato un terreno comune di politica internazionale e di politica economica e sociale; ma i problemi più delicati di politica interna, quelli su cui lo scontro fra cattolici e laici si fa più vivo e più intenso, i problemi della scuola, della cultura, della libertà di religione e di espressione, il problema dell'ammini 1 strazione, i problemi stessi di quell'attività politica che ha preso l'appropriato nome di « sottogoverno >> non furono mai risolti. Il Paese giudicò che su questo terreno i democratici laici erano stati battuti. E i cattolici avevano vinto, se non stravinto. La prof onda coscienza laica che una parte del Paese conserva e vuol difendere si espresse nelle elezioni, attraverso questo severo giudi- • • zio negativo. E, d'altra parte, come potevano i democratici laici difendersi su questo terreno? Mentre su tutti gli altri, nella politica internazionale come nella politica economica e sociale, era relativamente facile stabilire una convergenza, i punti di partenza non essendo molto discordi, su questo [8] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==