Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

me questa o quella posizione sia momentaneamente condivisa dal giornale solo per soddisfare una fondata vocazione all'immobilismo. È singolare, ad esempio, notare come, alla vigilia dell'ultimo Consiglio Nazionale del P.L.I., quapdo le eccessive pretese conservatrici di Malagodi sembravano dovessero condurre ad una crisi di governo, La Gazzetta - il cui atteggiamento di fronte alla politica sociale non è stato mai entusiasta - spingesse il proprio quietismo fino ad invocare il discutibile esempio di Antonio Salandra (gloria locale) accanto a quello,. tanto più appropriato, di Giolitti, perchè esortassero il segretario del P.L.I. a << non irrigidirsi di fronte al fenomeno ed alle esigenze della socialità del nostro tempo» e ad « accogliere l'ansia dei tempi nuovi e delle masse lavoratrici», conformemente << alle tradizioni, alle aspirazioni ed al dinamismo politico-sociale del liberalismo ». Nei momenti in cui la politica interna presenta problemi di minore rilevanza, l'argomento dei fo11di verte su questioni particolari di varia na- , tura (economica, giuridica, amministrativa, di tecnica elettorale, ecc.), e si giova di una vasta gamma di collaborazioni « tecniche >>; sul problema dei petroli, tuttavia, il giornale non ha elaborato una propria opinione, limitandosi a riprodurre (8 ) uno scritto del senatore Sturzo in polemica con l'on. La Malfa, già comparso su Il Giornale d'Italia. Le corrispondenze dall'estero sono su un piano di disuguale dignità, e comunque tutte in comune, generalme11te, con altri quotidiani governativi: Bonaventura Caloro da Parigi, Arrigo Levi da Londra, Leo Rea da ·New York. Di mi11or rilievo, qualitativamente, la terza pagina, 11ellaquale molto di rado è dato scorgere una firma meno oscura, e che abbonda di corrispondenze << di varietà » dalle capitali estere, redatte dagli stessi corrispo11denti politici. Per quanto riguarda tiratura e diffusione, La Gazzetta è seP..zadubbio tra i maggiori quotidiani del Mezzogiorno. Essa si diffonde largamente in tutta la Puglia, in Basilicata e nella Calabria settentrionale, superando facilmente la concorrenza di piccoli quotidiani locali, oltre a quella, sempre meno insidiosa, del Giornale d'Italia, del Tempo e dei quotidia11i napolet~ni. L'azienda editoriale è senza dubbio in attivo: notizie ufficiose fanno ascendere tale attivo, per la gestione 1953, a circa 12 milioni. La succitata inchiesta promossa da Rinascita fissa la cifra degli introiti pubblicitari intorno ai 280 mìlioni annui; la tiratura si aggira sulle 50 mila ( 8 ) Nel numero del 24 febbraio u. s. BiblotecaGino Bianco .

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