Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

- . , . alla Casa editrice Laterza. Fu questo suo embrionale antifascismo·, raffor- · ' zato negli ultimi tempi da una esatta diagnosi della << occasione storica » ( 6 ), che contribuì ad assicurare al De Secly, da parte dei locali C.L.N., la carica, che ancora detiene, di direttore del maggiore quotidiano di provincia del Mezzogiorno. Due concreti tentativi di sostituirlo (uno ad opera dei C.L.N. medesimi, allo scadere del '44, con varie candidature .. tra cui quella di Tommaso Fiore, e l'altro all'indomani della creazione del Governo Scelba, nell'ambito delle richieste socialdemocratiche) si sono rivelati inefficaci. · Di proprietà quasi esclusiva del Banco di Napoli attraverso la S.E.M. - Società Editrice Meridionale (7 ) - il quotidiano barese si è andato alli-. neando, durante quest'ultimo decennio, sulle posizioni della stampa governativa meridionale, di cui - accanto al Mattino, anch'esso di proprietà del Banco di Napoli - può considerarsi il maggiore esponente. La sua attuale formula editoriale si giova di un accordo assoluto tra conduzione finanziaria e direzione politica; accordo anche più stretto di quello che può n~ tarsi a proposito del Mattino, a causa della minore levatura giornalistica del De Secly rispetto al direttore del quotidiano napoletano, e della sua minore autorevolezza ed indipendenza. Nella Gazzetta si rileva dunque una fedeltà assoluta alle posizioni ufficiali dettate dalla propaganda lieI ( 6 ) Sulla Gazzetta del 28 luglio 194 3, tre giorni dopo la caduta del fascismo,. apparve a firma del De Secly un articolo di tono quasi massimalistico, intitolato: \ << Viva la libertà!». Poichè in quello stesso giorno fu organizzata a Bari una manifestazione popolare nel corso della quale furono liberati i detenuti politici antifascisti ed ebbero a lamentarsi alcuni incidenti tra i dimostranti e la forza pubblica, il De Secly, in quanto autore del succitato articolo, venne arrestato come sobillatore della pubblica opinione. ( 7 ) L'istituto bancario possiede circa 1'80% delle azioni, mentre l'altro 20% appartiene in parte agli eredi dell'antico direttore Gorjux. I , Bib•loteca Gino Bianco

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