Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

Ma tutti gli eleménti di giudizio che siamo venuti fin qui elencando e commentando nell'ambito di una complessiva fisionomia della stampa provinciale del Sud, offrono ovviamente - ad esaminarli più particolarmente, in questo o quell'organo di stampa - varie gradazioni: non mancano, cioè, di suscitare delle curiosità o di presentare dei problemi di carattere più specifico. Il passaggio dal generale al particolare è, pertanto, utile, npn solo perchè le dette considerazioni di carattere specifico possono talvolta contraddire o modificare le premesse più sopra esposte (il che ci lusinghiamo avvenga abbastanza di rado), quanto al fine di soddisfare una necessità esemplificativa, e di gettare uno sguardo - attraverso un panorama della stampa - su una serie di situazioni locali non prive della loro incidenza politica. Il primo quotidiano che s'incontra percorrendo da Nord a Sud la zona da noi delimitata - ed anche il maggiore dal punto di vista editoriale, e il più diffuso - è La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari. Essa è erede del Corrie,-e di Puglia, antico quotidiano barese fondato nel 1887 ed assorbito · successivamente, nei primissimi anni del Regime, dalla fascista Gazzetta di Puglia, diretta da Raffaele Gorjux. Il mutamento della testata in Gazzetta del Mezzogiorno ebbe luogo anch'esso durante il ventennio, senza che ad esso facesse seguito la sostituzione del Direttore. Solo nell'ultimo periodo fascista, dopo il ritorno alla << maniera dura>> rappresentato dalla segreteria Scorza, il Gorjux venne sostituito da quel Pietro Pupino Carbonelli già corrispondente del Corriere della Sera ed ora «pastonista>> del monarchico Roma. Dopo un altro interregno di brevissima durata (5 ), la direzione fu assunta, all'indomani della Liberazione di Bari, da Luigi De ( 5 ) Durante alcuni mesi del '43 La Gazzetta ebbe come direttore l'oscuro gior• nalista fascista Nicola Pascazio. [75] Bìbloteca Gino Bianco

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