Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

• nalità locali di primo piano che si affermano sugli altri più per le capacità - e talora la genialità - dimostrate nella contesa degli interessi, che per la bontà delle loro tesi politiche. Ma della eccellenza di tali personalità la nostra stampa non si giova nè punto ne poco: la sua mediocrità essendo una condizione indispensabile al trasformismo locale, la stessa classe dominante è interessata a che essa sia politicamente incolore, « informativa in modo superficiale, cronachistico>>, e culturalmente scadente. Quando un gior11alista raggiunge un grado di preparazione politica e di conoscenza del mestiere superiori alla media, egli non può far altro che andar via, raggiungere le redazioni di più autorevoli quotidiani nazionali, dove siano aln1eno rispettati i contratti di lavoro; e nessuno tenta di impedirglielo. Per quanto possa sembrare paradossale, e altrettanto chiaro che - data la natura del suo compito ed il modo con cui esso viene svolto - di buoni giornalisti la stampa di provincia non saprebbe che farsene. La sua generale povertà politica e mediocrità culturale è, inoltre, causa ed insieme effetto della larga adozione, che essa fa, di materiale di aS?enzia, per la prima e . . l73] Biblòteca Gino Bianco I \

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==