• zialmente sullo stesso piano, quando non al di sotto (almeno dal pu_nto di vista della coerenza e costanza di visione politica) dei loro confratelli che si ispirano alle posizioni più smaccatamente e polemicamente reazionarie. Della funzione attualmente svolta da qualche foglio che si richia1na ad antiche tradizioni di sinistra radicale, diremo più innanzi. Ci preme ora '. chiarire la vera natura della conclamata posizione « di centro » di gran \ parte di questa stampa, esaminando la natura dei suoi rapporti con le ali estre1ne dello schiera.mento politico italiano. Larvato ma costante favoreggiamento della destra monarchica (specie in sede locale, e soprattutto sulla base di quei piccoli favori che un organo di stampa può elargire senza eccessivamente scoprirsi, e che vànno dal maggior rilievo dato ad un comizio alla particolare intonazione di una corrispondenza da Roma; dal plauso sornione con cui si accompagna una iniziativa od un << sintomo di risveglio nazio11ale » al ribadire un astuto agnosticismo istituzionale a favore della << concordia del Paese>>),- scisma borbonico-padronale - di cui il Sud è ancora intriso - ed i motivi diversamente retorici (ma giudicati pericolosi) del fascismo << repubblicano e sociale>>. Nei rapporti con le sinistre, al contrario, l'ipocrisia e l'ambiguità cedono il passo ad alcune deteriori caratteristiche della polemica anticomunista, così come essa è condotta dalla nostra più dilettantesca pubblicistica politica: polemica che assume in questi giornali un tono di maccartismo paesano e si nutre di un sarcasmo e di una sorta di << macchiettismo » fra ironico e bonario (alla Guareschi, per intenderci),· decisamente controproducente in quanto contribuisce a radic~lizzare i lettori in direzione estremista, anzichè convincerli in direzione centrista. Fatti oggetto di una opposizione puntigliosa e continua, condotta più sulle piccole cose che sulle grandi idee, grondante di qualunquistico terrore e di messianici ammonimenti, i comunisti finiscono per diventare un mito suggestivo per chiunque non assimili le tesi sempre meno convincenti e le confusion.arie e interessate impostazioni della stampa trasformista. Il tentativo di distinguere fra loro questi giornali alla prima lettura e basandosi su questo o quell'atteggiamento politico diventa dunque di- , li I . Bib1oteca Gino Bianco
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