Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

\ l'esistenza stessa del patto di unità d'azione con i socialisti del P.S.I., che, in ragione di questo massiccio concentramento all'estrema sinistra, una articolazione dialettica fra cattolici e laici nel momento più çlifficile della vita della Repubblica (che è certamente il momento iniziale) si rendeva pressocchè impossibile. Bisognava sperimentare, come risultato e conclusione di un processo storico che aveva travagliato il nostro Paese dall'unità in poi, una forma di collaborazione fra laici _ecattolici che aprisse nuove prospettive di vita democratica al Paese. I Governi De Gasperi, a partire dal 1947 e fino al giugno 1953, furono espressione di questa convergenza di giudizio politico fra cattolici e laici. E sarebbe ridicolo e menzognero affermare che essi non abbiano lasciato una traccia positiva nella vita del nostro Paese, dopo la seconda guerra mondiale. Intanto - come ho avuto già occasione di accennare - per il fatto stesso di presupporre una collaborazione fra cattolici e laici, essi hanno definito, senza più possibilita di equivoco alcuno, una posizione dei democratici laici verso i comunisti. L'anticlericalismo tradizionale dei repubblicani, il laicismo altrettanto tradizionale dei liberali di sinistra (i liberali di destra si potevano difendere dalla sottile opera di penetrazione comunista con ben altri strumenti di differenziazione), il marxismo della socialdemocrazia, erano altrettanti elementi potenziali di conflitto con i cattolici, e di confusione col Partito Comunista. Se la solidarietà non si fosse esercitata, come difesa dei valori della libertà, attraverso la collaborazione con i cattolici, e si fosse, immediatamente dopo i primi successi della D.C., articolata come opposizione democratica laica, probabilmente prima o dopo sarebbe nato un << fronte popolare » alla maniera spagnola, con gravissimi rischi per il Paese. La collaborazione cattolico-ia1ca ha avuto, politicamente, il valore di definire le posizioni fermamente anticomuniste dei laici e per il periodo in cui fu sperimentata e per tutto il periodo avvenire. Si è dimostrato, cioè, che i laici, anche se dovra11noscendere in lotta costituzionale contro i cattolici, non faranno mai fronte comune con i comunisti, appunto perchè considerano la politica « finalistica >> del Partito Comunista incompatibile con gli ideali e i princìpi della democrazia. Ma anche a prescindere da questa caratterizzazione, la cui importanza probabilmente sfugge oggi, ma sarà apprezzata, con tutte le sue impiicanze, negli anni venturi, la collaborazione tra cattolici e laici, attraBibloteca Gino Bianco

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