sogna pensare ai giovani, che bisogna fare qualcosa per essi, nell'ambito di una razionale democratica pianificazione. Il retorico « largo ai giovani » cor- . risponde in realtà alle esigenze ed alle aspettative di chiunque sia pensoso dei destini della nostra società. A questo punto è necessari.o dire altre due parole sulla legge cc per la disciplina dell'apprendistato », entrata recentemente in vigore, e sulla quale sarebbe opportuno fermarsi più ampiamente. Questa legge interessa tutti i giovani tra i I 4 e i 20 anni che si affaccia110 alla vita lavorativa, in sostanza i giovani di cui vogliamo occuparci. Esaminia1nola ~ommar1amente. a) Orientamento professionale: è previsto all'art. 5 che « l'assunzione dell'app1endista può esser preceduta da esame psicotecnico, ecc. ». È già molto e speriamo che il « può » della lettera della legge, sia interpretato, all'atto dell'e1nanazione del regolamento, il più cc estensivamente· » possibile, in modo da attuare, su larga scala, quell'orientamento a mezzo della psicotecnica, che ri&ponde alle più moderne esigenze. b) Formazione professionale: è previsto per gli apprendisti occupati,. a con1plemento dell'i,nsegna1nento pratico, un insegnamento teorico non infe1 io1e alle tre ore settimanali. Tale insegnamento verrebbe impartito presso le Aziende, ovvero presso le Scuole Statali, ovvero presso gli Enti che cc per co1npito di istituto curino l'addestramento professionale ». Si parla, nella nuova legge, di i,ntesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione e quello del Lavoro: quod erat in, votis. Siamo in un campo completamente nuovo e c~è da sperare, insomma, che il seme gettato possa essere fecondo. c) J>er le aziende che abbiano già in forza o che assumano apprendisti è previsto lo sgravio totale del carico contributivo (prestazioni all'INPS,. all'INAM, all'INAIL) per i datori di lavoro artigiani; e si concederebbero riduzior!.i del carico predetto per i datori di lavoro non artigiani fi,no ad· una cifra irrisoria (un massimo di 680 lire mensili per apprendista). C'è da spe1·are in un forte incremento dell'occupazio.ne dei giovani, soprattutto net settore dell'artigianato di cui sopra si è lamentato il decadi1nento. La nuova legge pone il problema dell'istituzione, presso gli Uffici del Lavoro, di apposite sezioni che dovran,no occuparsi dei giovani: è da sperare che l'istituzione di questi organi non voglia significare però la nascita di nuovi organismi burocratici. L'intervento pubblico in questo settore deve aprire una nuova èra tra Stato e cittadini; non perpetuare l'abituale freddezza degli organi burocratici. ' c. 1\1. Bibloteca Gino Bianco
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