parte degli Uffici del Lavoro, del responso degli psicotecnici. Per quanto il termine « psicotecnico » possa sollevare dubbi e sospetti in chi legge, si deve tener conto che i procedimenti e i caratteri medesimi della psicotecnica sono orn1ai riconosciuti validi ed applicati in molteplici branche di attività, economiche e no1n, nei paesi più civili. Il margine di responsi attendibili è relativa1nente alto e nel caos dell'improvvisazione e dell'empirismo gratuito la possibilità di poter contare su di un numero anche li!Ilitato di certezze deve essere ritenuto perlomeno un male mi,nore. Fermo restando che le indicazioni dello psicotecnico debbono intendersi valide entro precisi confini ed in campi che, per essere estremamente ampi, debbono giovarsi anche di giudizi, che, per quanto sommari, ugualmente riescano indicativi. Nel campo cc professionale » si comincia quindi a fare qualcosa; sia1no ancora a zero, invece, nel campo dell'orientamento scolastico. Nelle scuole ci si limita a giudicare l'allievo quasi sempre sub specie discipuili, e mai, comunque, gli scarsi, e spesso non attendibili, dati raccolti escono dall'an1bi to deìla scuola. È la malattia tragica della burocrazia che intacca le fibre e .la linfa: i Ministeri, purtroppo, spesso, 1non coordi11a110 la loro azione; e la buona volontà, la solerzia, la preparazione dei funzionari spesso si distolgono dal vero scopo per il quale tali doti han.no ragione di essere. Perchè non si attua in pierio quella collaborazio11e (il fi11e 11obilissi1no del pubblico interesse giustifica tutti i sacrifici) che s·ola può garantire il buor1 funzionamento della pubblica a1nministrazione? Fin dalle sc11oìe ele1nentari, i gi11dizi degli insegr:anti dovrebbero essere riportati in apposite schede; costituire, cioè, l111 pri1110 profilo dell'alunno dal punto di vista delle attitudini professionali. Anche per quanto riguarda il ca1npo della formazione professionale, si registrano discordanze e... non coilaborazionr, anche se a volte sono da ritenersi involontarie. Com'è noto, al]a formazione professio11ale provvedono sia iJ Ministero della P.I. che quello del Lavoro. Esiste una gran confusioi1ie fra Istituto professionale di Stato, INAP'LI (Istituto Nazionale Addestrame11to Lavoratori del Commercio) e centri di addestramento veri e propri. A questi enti, che sono diretta emanazione dell'11no ·o dell'altro dei l\1inisteri citati (oltre alla pletora degli enti privati cui non si fa neanche cenno e che appoggiano ora l'ur10 ora l'altro), veng·ono distribuiti, secondo le possibilità e le esigenze locali, i corsi indetti dal Ministero del Lavoro. Questa distribuzione è fatta, però, in assenza di concreti piani di lavoro: sa. formano," ad esempio, dei meccanici, degli elettricisti, ,non tenendo conto delle future possibilità di impiego. Siamo ben lontani dall'aug11rarci la ferrea e cieca formulazione dei pia11i pluriennali totalitari, ma auspichiamo che, nel clima della libertà e del rispetto di tutte le giuste esigenze, si affern11 finalmente questa idea: che biBiblotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==