stemazione delle zone colpite dal nubifragio, per la ricostruzione delle_ opere pubbliche distrutte o danneggiate, per le provvidenze previste per i danni provocati agli immobili di proprietà privata. Potranno essere sufficienti e potranno non esserlo. Sappiamo, però, che gli organi tecnici dello Stato hanno fatto un'accurata valutazione di questi danni ed hanno attentamente studiato i preventivi di spesa per il ripristino e la ricostruzione delle zone danneggiate. Poichè risulta evidente che le provvidenze legislative sono state commisurate a questi preventivi, dicia1no che non può essere lecito ad un deputato della maggioranza moltiplicare quella cifra per tre. L,o Stato è messo in ridicolo proprio• da chi, più di chiunque altro, dovrebbe averne un senso profondo di dignità e di rispetto. E quel che ci scapita come sempre, è il -costume della nostra vita civile, il senso di responsabilità della nostra classe dirigente, la de1nocrazia, che qui àl Sud ha da essere soprattutto insegnamento concreto ed assiduo del senso dello Stato. I ~ualificati e specializzati G. S. 1◄·uori dalle facili suggestioni cl1e un qualsiasi ufficio di collocamento delle nostre città e dei nostri paesi può suscitare, ai margini delle situazioni urr1a11edi cui altrove si è scritto, e co11 la testimonianza paralizzante delle cifre, possiamo qui avanzare alcune considerazioni riguardo al feno1neno della disocct1pazione giovanile. Il le1~t-m,otiv conduttore dei colloqui che han110 luogo fra i giova:ni disoccupati ed il collocatore è costituito da una dichiarazione di stanchezza umana che sta sempre sul punto di tramutarsi in .atto di rivolta contro le autorità costituite, contro la società. Di solito molti di questi giovani hanno famiglia: è perciò che l'urgenza della richiesta diviene assillante, l'incalzare delle pretese è suggerita da altre voci <lj cui si avverte la presenza. Le situazioni domestiche vengono a galla attraverso le confessioni: disaccordi interni presto sorti a causa delle precarie tco11dizioni economiche, tentativi di abbandono e, ,non di rado, fatti più tragici, o -soltanto più sordidi. F"ra tanti giovani, che si presentano al tavolo del collocatore di un ·grosso centro urbano, i casi più pietosi sono forse rappresentati da quei disoccupati giunti in città dalla provincia: contadini che hanno abbandonato la terra per divenire edili, attratti dallo sviluppo delle ·opere pubbliche, che specialn1ente nel Mezzogior,no vanno sorgendo in questo dopoguerra. Il viaggio in città costituisce per cotesta gente l'ultima speranza: presi a p-restito in paese i soldi del viaggio, percorrono la loro dolorosa trafila una, due, tre volte, sperando che il collocatore sia in grado di precisare, alla fine, il [59] . .Bibloteca Gino Bianco
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