Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

zione dei centri abitati lungo le as.te principali dei corsi d'acqua o addirittura alle loro, foci sono fattori che possono acquistare rilievo solo se li si raffronta alla eccezionale quantità della precipitazio·ne piovosa. Quando si sarà ricordato tjie il pluvio-metro di Cava dei Tirreni registrò 539,4 mm. di acqua caduta in dieci ore, allora non si potranno nutrire più dubbi di sorta sull'eccezionalità del fenomeno, che nessun accorgimento umano avrebbe potuto evitare. , Lo- spettacolo che dovette offrirsi ai superstiti nell'alba del 26 ottobre, si presenta scolorito e sbiadito a colui che, oggi, a distanza di sei mesi, si reca sulle zone colpite. Alla confluenza del Bonea e del Tulimei, l'abitato di Molina di Vietri appare distrutto a chi p-roviene da Cava dei Tirreni; alle sue spalle la montagna è come scarnificata per un vasto tratto. A Vietri marina la foce del _Bonea - ~l cui letto si è notevolmente rialzato per l'ingente massa di materiale montano calato a valle - è avanzata di parecchi 1netri riel mare. La spiaggia è pulita, ma lungo il torre:nte gli edifici sono come tagliati da un'enorme mannaia. All'abitato di Maiori si accede con una carrozzabile di fortuna, aperta già la mattina dopo l'alluvione, con l'espropriazione di terreni privati. Sotto la straordinaria pressione dell'acqua e dei detriti la copertura del Reginna Maior è saltata via, sicchè il torrente corre allo scoperto fra. le case crollate. Non diverso, in sostanza, lo spettacolo delle località di Salerno-città colpite dal nubifragio. Indubbiamente i problemi da affrontare - e non diciamo di quelli relativi ad una sistemazione definitiva della zona - sono gravi e molteplici; ma quello che fin dall'indomani del nubifragio tutti gli altri sovrasta, è la difesa dei centri abitati, minacciati dal materiale che senza posa i torrenti continuano a trascinare a valle. Chi dalla piazzetta di Vietri si affaccia sul vallone del Bonea o chi risale a piedi il corso del Reginna Maior, lungo la stradina costruita dal Genio ci~ile, e transitabile alle motorette, si avvede di quale natura sia la difficoltà di co·ntrollare ed arginare le acque. L'imbrigliamento attraverso dighe e sbarramenti di gabbioni a secco, impone un lavoro continuo, perchè questi si spostano, o cedono, o addirittura a poco a poco s'interrano- sotto il materiale che, nonostante tutto, riesce sempre a filtrare. Il canale di deflusso scavato- neppure un mese fa a Vietri marina già oggi si presenta notevolmente interrito, benchè un escavatore sia costantemente in funzione. E bisogna poi tener presente che anche questo regolamento provvisorio delle acque offre ogni giorno complessi problemi di spicciola politica sociale da risolvere. Perchè alcune cartiere e fabbriche tessili hanno già ricominciato a funzionare lungo i corsi d'acqua, l'imbrigliamento dei torrenti, con conseguente calata od aumento del livello delle acque, provoca difficoltà nel funzionamento dei macchinari. Sicchè da una parte bisogna difendere i . centri abita_ti, dall'altra bisogna cercare di non ostacolare l'ammirevole ripresa di queste attività artigiane ed industriali; senza dire che anche qu~ [56] BiblotecaGino Bianco

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