\ .... stranieri; e tra questi, in base all'esame delle offerte di lavoro ri1naste insoddisfatte, circa 30-40.000 lavoratori suddivisi nei settori agricolo, edile ed induA striale (ma quest'ultimo richiede una media specializzazione), occorre esaminare con ponderazione vantaggi e svantaggi di u,na nostra eventuale corrente migratoria diretta verso la Germania nelle attuali condizioni. Non si deve dimenticare, infatti, che in Germania, a causa del regime di bassi salari attualmente vigente, qualora non si provveda alla costruzione di alloggi prefabbricati, il lavoratore immigrato sarà costretto a sacrificare per la casa una notevoie quota del salario, e difficilrnente, in tali condizioni, egli potrà risparmiare; e, quasi certamente, n·on sarà in grado di effettuare alc11na rimessa alla famiglia rimasta in Italia. Questa prima indicazione dovrebbe servire, da sola, a definire meglio uno degli aspetti del problema: ammesso, infatti, che i tedeschi entri,no nell'ordine di idee di procurare un alloggio al lavoratore immigrato-, questi non dovrà essere ammogliato; diversamente, sarà necessario attendere che una nuova e diversa politica salariale consenta l'impiego di lavoratori capifa1niglia. Tuttavia è bene tener presente che questa politica non _potrà essere sindacalmente i1npostata e favorevolmente ri- 'Solta a profitto dei lavoratori, fin quando la penuria di mano d'op·era non -abbia influito, in modo critico, sui settori più i111porta11tidella vita tedesca. ·solo allora, realizzato il loro obiettivo e risolta fav·orevolmente la battaglia di cui da tempo si avvertono chiari sinto1ni, i sindacati tedeschi recedera11no probabilmente dal loro ·ostile atteggiamento nei confronti della immigra- .zione di mano d'opera straniera. D'altra parte, poichè l'espansione economica tedesca riposa, in larga misura, sul sistema dei salari, relativamente inferiori 1-ispetto alla media degli altri paesi (Austria ed Olar1da eccettuate), diviene comprensibile, anche se non del tutto giustificabile, il contrario atteggia1ne11to degl~ economisti tedeschi che puntano, invece, sul concorso dei lavoratori stranieri,_ sia per mantenere inalterato il ritmo produttivo, sia per mantenere compres·so il costo della mano d'opera nazionale. Per quanto sopra detto, vorremmo sperare che l'improvviso silenzio delle autorità responsabili italiane, in merito alle possibilità di una nostra temigrazione verso la Germania, seguito all'incauto e troppo ottimistico preJudio iniziale, significasse ripensamento degli esatti termini del problema, ~e<lesame obiettivo e realistico di quella che potrebbe essere, già dall'anno _'pros~i1no, una politica migratoria italiana 1nei confronti della Germania. Certo, in tal modo, il problema verrebbe rinviato nel tempo; solo qualora venisse preso in esame il complesso dei rapporti economici italo-tedeschi e se 11e cercasse la soluzione nel quadro di una sistemazio:ne bilaterale, esso potrebbe venire impostato a breve scadenza con vantaggio dei nostri lavoratori! Se questa non è la via che si vuole percorrere, non resta cl1e attendere BiblotecaGino Bianco
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