del P.C.I.; si poteva dire che il P.C.I. era ancora in una fase di espansione elettorale, forse già alla vigilia di una crisi politica; si trattava di vedere se l'espansioneelettoraleavrebbeprevenuto la crisi politica O'. se la "crisipolitica avrebbe interrotto il .processodi espansione elettorale. La. decisione del P.S.I. di presentare in Sicilia liste proprie, quali che fossero le intenzioni dell'on. Nenni, è infine intervenuta a spingere in gravi difficoltà la politica frontista del "f.C.I. Risultato: per la prima volta, dopo dieci anni, il P.C.I. non registra nel Mezzogiorno un avanzamento elettorale; registra anzi una flessione dell' 1%. All'indomani delle elezioni siciliane~ si è letto sull'Avanti! che i vo~i guadagnatidai socialistisono i voti persi dei « partitini del centro» e anche della destra. Non è vero. Sono piuttosto i voti perduti da Cucchi e Magnani, dall'Allenza Nazionale di Corbino, dai comunisti (rispettivam:ente: 0,3°/4,0,9%, 1% = 2,2°/4; esattamente, cioè, l'ammontare dei guadagni socialisti). Piaccia o non piaccia all'Avanti!, il fatto nuovo è che il P.S.l. ha tolto voti al P.C.I., so-prattutto al P.C.I.; e ciò è avvenuto dopo che tutti i corrispondenti avevano denunciato la fragilità organizzativa del P.S.l. in Sicilia: succetso d'opinionej dunque, con chiaro significato antifrontista? come resta dimostrato anche dalle inquiete dichiarazioni dell'on. Togliatti. Nè era un segreto il fatto che certi quadri meridionali del P.S.l. avevano accettato a malincuore, scettici nei risultati, l'impostazione nenniana della campagna elettorale in Sicilia. Non dica perciò Panfilo Gentile, con imperdonabile leggerezza, « che all'on. Nenni non hanno giovato che in misura limitata i suoi svariati tentativi di differenziazione>>, che « le masse non sono molto sensibili alle note autonomistiche», che << l'on. Nenni non può essere incoraggiato ad approfondire la manovra di sganciamento>>. Cosa vogliono, Panfilo Gentile e il Corriere della Sera? Che, ristabilendosi le condizioni del frontismo, riprenda l'espansione elettora/,e comunista e si rimargini così la crisi politica della sinistra totalitaria? E questo per paura che aumenti il peso politico della sinistra democratica? L'on. Fanfani non può e non deve essere di questa opinione. Noi, confortati dalla prova dei fatti, ricordiamo ai responsabili democristiani di Palermo e di Roma che la politica frontista rappresenta il tallone d'Achille, oggi particolarmente esposto, del Partito Comunista; e ai quadri socitdisti che quel}~ stessa politica rappresenta per il P.S.1.. l'abbraccto mortale, cui esso oggi è riuscito a sfuggire. [s] Bibloteca Gino Bianco
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