nel cors·o del loro lavoro che, fra i ladri napoletani, è raro il tipo di delinquente professionale. Il ladro napoletano r11ba (< alla giornata » : ciò è di1nostrato dal fatto che il furto più corriune è quello cc di corrente », e cioè di borse e ind11menti asportati da n1acchine lasciate incustodite. Questo tipo di furto è detto anche (< furto a sorpresa », perchè spesso il ladro ignora il valore degli oggetti contenuti in una borsa o in una valigia, e spera soltanto che il ricavato del bottino gli permetta almeno di rimediare u,no o due pasti. 3) Ultimo punto, desunto dai due precedenti, è dato dalla constatazione che l'entità criminale dei delitti contro il patrimonio, sotto il profilo ·obiettivo, è nettamente inferiore di quanto si ritiene, in base alle correnti opinioni. Un minor numero di furti è indiscutibilmente espressio·ne di minore criminalità, ~ un furto di 50 mila lire è meno grave, dal punto di vista giuridico ed economico, se non morale, di un furto di mezzo milione. La sot trazione di una borsa a un forestiero è reato m~no grave di un <e colpo » in banca. Eppure, il soggetto passivo di un furto prova un senso più acuto di frustrazione psichica quando viene privato di tutti gli effetti che ha con sè durante un viaggio, che non quando apprende di essere stato derubato del conto in banca nella sua città natale e nel centro del suo lavoro, dove troverà sempre immediato rimedio, anche se parziale, al danno subìto. La cattiva fama dei ladri napoletani è data quindi principalmente da questo particolare aspetto della loro attività: che essi agiscono ai danni degli stranieri più che contro i concittadini, nelle cui tasche troverebbero del resto beni di « valore medio » addirittura inferiore al già misero livello dei loro guadagni. Questo stato di cose è dimostrato da un dato i,noppugnabile: il numero delle denunce dei reati più « popolari » a Napoli, furti di « corrente », (< scartiloffi » e truffe varie, che sono sporte da turisti stranieri o italiani. È così che un furto consumato a N apol{ viene ad avere quella « diffusione » che non arride a un furto consumato in una qualsiasi altra città ai danni di L1n cittadino della stessa città. L'attività dei ladri sarebbe dunque a Napoli meno grave, ma più fastidiosa e dannosa per via indiretta (in quanto scoraggia i turisti) all'economia della città. Riveste carattere più antisociale che criminale. E questo vale per tutta la malavita napoletana in genere, che è più un fatto di costume che di delinq11enza. I tipi « classici » di delitti contro il patrimonio, a quanto emerge dalle osservazioni dell' cc ufficio studi », sono quasi ig11orati dai malfattori di questa città, che si dedicano principalmente al « furto d'occasione », non premeditato, nè studiato i,n precedenza. Lo scasso è quasi sempre opera di bande « forestiere » : a tale conclusione si è giunti per alcuni « casi » più clamorosi. La rapi.n•a non viene mai, o quasj mai, esercitata col metodo classico della minaccia delle armi, ma col sistema dello « scippo », o :strappo, attraverso il quale la vitti1na si vede privata in men che ,non si dica di BiblotecaGino Bianco
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