Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

La << Legge del Quinto >> Nel mese di ottobre del 1950 venne promulgata una legge che, trae11do spunto dal suo contenuto, fu denominata cc la legge del quinto ». Disp0tneva110, infatti, i suoi due articoli, che le Amministrazioni dello Stato erano obbljgate a riservare, a favore degli stabilimenti i,ndustriali del Mezzogiorno cc11ti11entale ed insulare, inclusi il Lazio e l'Elba, l'ordinazione della quinta parte delle proprie forniture e lavorazioni. Si accesero vivaci discussioni intorno al provvedimento; e, da parte di alcuni critici, si parlò di protezionismo regionale e di dimensioni artificiose di aziende poco solide. Eppure, la « legge del quinto >> ricalcava e sviluppava il motivo centrale di una legge giolittiana ( « è autorizzato il Governo del Re a riservare, per un periodo di dieci anni, agli stabilimenti meccanici esistenti, ed a quelli che si impianteranno o si trasferira11no nel territorio del Comune di Napoli, la costruzione di materiale mobile ferroviario per u11a quantità 11on minore di un ottavo del materiale che sarà ordinato per co11to dello Stato»): i « provvedimenti per il Risorgin1ento economico della città dl Napoli» dell'8 luglio 1904. Se alla città di Napoli si sostituisce tutto il Mezzogiorno; se all'ottavo <lel materiale mobile ferroviario si sostituisce il quinto di tutte le forniture; se all'obiettivo del « Risorgimento econo1nico di Napoli» si sostituisce l'obiettivo <leil'industrializzazione del Mezzogior,no, noi constatiamo appunto che la « legge del quinto » non si pone nella prospettiva della ricostruzione, con1e uno degli ultimi atti di questa, ma si pone nella prospettiva della industrializzazione, ricollegandosi ai primi, i11certi, provvedimenti dell'Italia prefascista e anticipando la maggiore consapevolezza del problema 11ei successivi provvedimenti dell'Italia dem·ocratica. Fra il 1904 e il 1950 non c'è il vuoto legislativo; tuttavia le prospettive dell'industrializzazione subiscono le alterne e sventurate vicende del paese, e la sfera di applicazione dei provvedimenti resta localizzata entro l'anello ir1dustriale di Napoli. Un regolamento del 1906 stabili quale fosse il cc materiale mobile » su cui fissare la riserva dell'ottavo, prevista dalla legge del 1~04. Una legge del 1911 fissò la decorrenza del decennio di godimento delle disposizioni dalla data di pubblicazio11e del provvedimento stesso. Poi le aziende industriali furono tutte assorbite dalle esigenze straordinarie della guerra. Ma nel 1921 la legge del 1904 fu nuovamente prorogata, poichè si ritenne che, causa la guerra, e i suoi prolungati effetti, la città di Napoli non aveva avuto la possibilità di giovarsi delle disposizioni emanate a suo favore nel 1904 e prorogate nel 1911. La proroga quindi fu concessa per altri dieci anni; senonchè, successivamente, il fascismo incorporò nella istituzione dell' « Alto Commissariato per la Città di Napoli » tutte le disposizioni che erano in vigore ·al momento in cui fu emanata questa sua legge. Bibloteca Gino Bianco

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