Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

' GIORNALEA PIU VOCI Elogio del moralismo Vi è oggi tra gli scrittori politici anche più acuti un mito assai pericoloso per l'intelligenza critica della congiuntura: quello, cioè, che vi sia una funzione positiva da svolgere sulla destra dello schieramento politico italiano, un'operazione delicata e fruttuosa, la liberalizzazione della destra. Veramente tale mito non è soltanto degli scrittori di cose politiche, ma anche degli uomini politici, militanti per lo più nel Partito Liberale o nella Democrazia Cristiana: e in questa rivista non abbiamo esit~to a denunciare (cfr. l'editoriale di Nord e Sud~ n. 4) l'equivoco che si celava dietro di esso, gli errori di apprezzamento su cui si fondava una siffatta valutazione dello schieramento elettorale nel paese e di quello politico nel Parlamento, il pericolo gravissimo cui si sarebbe andati incontro se si fosse insistito nella 'operazione di destra', la progressiva radicalizzazione della lotta poJitica nel nostro paese. La cosa, però, rischia di diventare paradossale quando scrittori che si pretendono di sinistra fanno a bassa voce, ammiccando furbescamente, il medesimo ragionamento, e avvertono che, dopo tutto, il tal segretario di partito sarà sì conservatore, avrà magari fatto ogni sforzo per mutare interamente il volto del partito di cui è leader, ma può svolgere proprio così la positiva e benefica funzione di « liberalizzare » la destra sovversiva, e che i suoi oppositori sono dunque « moralisti n, a11imali, cioè, per loro natura impolitici e tali quindi che devono tirarsi indietro e lasciar fare agli altri, ai « realisti », quel che è bene che si faccia. A noi sembra, proprio in nome del realismo, di un esame spregiudicato della situazione, che questa « liberalizzazione della destra n da parte del P.L.I. (poichè è ben di esso che si tratta), è una sciocca invenzione di chi non sa quello che si dice. Cos'è infatti questa famosa destra italiana, intorno alla quale si fa tanto rumore? Orbene una parte di essa, non certo piccola, è costituita da coloro che contribuirono alle fortune quasi incredibili del qualunquismo nel '46 e che non misero molto tempo ad abbandonare questo movimento, quando si avvidero che esso non era esattamente quel che ave- [35] Bibloteca Gino Bianco

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