de quindi ogni consistenza la tesi che i voti espressi nelle recenti elezioni stiano a rapprese11tare (26 ) le t~ndenze politiche di << quasi dieci milioni » (gonfiame11to retorico degli otto milioni di cui aveva parlato lo stesso Bonomi) di persone (a prescindere dalla considerazione ovvia che questa tesi 110nsarebbe stata pienamente sostenibile nem~eno nel caso in cui avessero votato tutti i titolari di azienda). Quest'ultimo fatto .autorizza, viceversa, a considerare molto meno « te11dcnzìose » d1 quanto non si volesse dare ad intendere le proteste dei coniunisti (che furono però anche le proteste di alcuni liberali, e comunque di quotidiani non <<sospetti>>come La Stampa) per la mancata iscrizione nelle liste elettorali degli elementi ritenuti insicuri dalla Confederazione: so~petto del tutto legittimato dal fatto che le liste venivano composte sotto la << supervisione » di elementi « bonomiani ». Bando, quindi, alle illusioni: sarebbe pericoloso coltivarle. Le elezioni per la Fiat o per la O.M. hanno un valore d'indicazione politica. Le elezioni dei coltivatori diretti hanno tanto poco valore da non poter costituire neppure un indice sufficiente alla valutazione del sentimento politico della categoria nelle singole regioni. ( 26 ) Si tenga presente che nella relazione che accompagnava il progetto di legge Longo-Pertini e nella relazione sulla legge del novembre 1954 esposta dal sen. Grava alla 1 oa Commissione del Senato, si giungeva a una cifra di poco più di 7.000.000 di assistibili, sulla base dei dati forniti dal censimento del 1936, in questo modo: la cifra fornita da quei dati veniva depurata del 20%, per tener conto del-- 1' esclusione degli elementi non aventi diritto all'assistenza per << difetto di titolo » lossia perchè esclusi dalle disposizioni de1la legge), e la cifra così ottenuta si aumentava del 9% per tener conto del sopra, venuto incremento demografico. Non sappiamo con1e si sia giunti alle cifre di 8 milioni, e tanto meno di 10 milioni: è comunque evidente che, se errore per difett~ è stato commesso, esso si deve essere 1ìpercosso anche sul numero dei coltivatori titolari di azienda: tanto minor valore, quindi, ha il voto di appena 1.070.000 coltivatori, come indicativo di un certo orientamento dell'intera categoria. Se poi si considera l'affermazione secondo la quale la Confederazione << bonon1iana » raccoglie 1.400.000 capi famiglia, e se si suppone che tale massa di coltivatori rifletta la composizione dell'intera categoria, depurando la cifra di un 20% si dovrebbe avere il numero dei coltivatori iscritti alla Confederazione aventi diritto al.l'assistenza prevista dalla Ie·gge: tale numero è... i .120.000. Insomma, per cauti e generosi che si voglia essere, sembra proprio che si debba concludere che alle elezioni delle Mutue abbiano partecipato in numero ben esiguo gli elen1enti estranei alla organizzazione . (< bonomiana ». ·sibloteca Gino Bianco . . ,
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