progetti citati, ambedue manifestamente segnati dall'imponderatezz~; infine, mentre in sede di Commissione si perdevano intere sedute a illustrare tutti i propri meriti e tutti gli altrui demeriti, sulla stampa e soprattutto nelle campagne le minacce si alternavano alle promesse sempre più cospicue indirizzate alla categoria. La necessità di mantenere gli impegni presi, di cor1durre in porto al più presto il provvedi1nento, unita alla volontà di precludere ad og11icosto qualsiasi minima probabilità di successo agli avversari politici - una necessità ed una velleità sempre più impellenti, dato lo ~tata ansioso di agitazione e di aspettativa suscitato nelle campagne - so110state le vere determinanti della approvazione della legge. Ma se una pesante responsabilità grava, per tutto ciò, sulle spalle dei « bo11omiani», non meno grave è la responsabilità imputabile aì socialcomunisti. L'essersì astenuti dalla approvazione della legge suona, come essi intc11devano, riprovazione delle sue manchevolezze, più che «sabotaggio», come demagogicamente hanno voluto dare ad intendere i « bonon1iani >>: ma se effettivamente i socialcomunisti avessero avuto a cuore soltanto gli interessi della categoria (e no11 a12che, come disse l'on. Pertini), essi avrebbero dovuto esprimere un voto esplicitamente contrario; di più, essi avrebbero dovuto attuare la <<minaccia», più volte avanzata in sede di discussio11e,di fronte alla Commissione della Camera: e cioè portare la legge al cospetto della Camera stessa e della opinione pubblica, senza temere le ulteriori - immancabili, ma false - accuse di parte « bonomiana ». Non aver avuto questo «coraggio», e aver additato, nella propria volontà di non privare i coltivatori diretti di quel poco che la legge concede, una giustificazione alla mera astensione dal voto, significa una cosa sola: che lo scopo principale dei socialcomunisti era quello di- non compromettersi nell'approvazior1e di una legge difettosa, ma, al tempo stesso, di non fornire argomenti troppo utili alla propaganda avversaria, onde prepararsi il campo per un futuro sfruttamento del probabile malcontento d'un certo strato delìa categoria. I11somma, socialcomunisti e <<bonomiani >> erano accomunati dallo stesso fine: assicurarsi, nei limiti del possibile, il massimo favore della categoria; gli uni, pensando ai possibili futuri sviluppi della situazione; gli altri, mirando all'immediato presente. Questi i termini reali in cui è stata condotta, dalle opposte organizzazioni, la co1npetizione elettorale: ed è con riguardo a questi termini che. Bibloteca Gino Bianco
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