Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

(e, cioè: generica, farmaceutica, ospedaliera, ambulatoria generica e specialistica, ostetrica e antitubercolare), i sostenitori del progetto Bonomi, inizialmente favorevoli alla sola assistenza ospedaliera, addivennero in seguito all'idea di garentire anche l'assistenza specialistica, ostetrica e antitubercolare. Ma l'assistenza antitubercolare già era di competenza dell'I.N.P.S. o dei Consorzi provinciali antitubercolari, come fece rilevare il socialdemocratico on, L'Eltore, t perciò i promotori del progetto Bonomi finirono per acconsentire alle prestazioni che vediamo accolte nella legge (assistenza generica, ospedaliera, specialistica e ostetrica). I socialcomunisti insistettero durante tutto il dibattito sulla necessità della assistenza farn1aceutica, indispensabile ad evitare ai coltivatori i gravi oneri derivanti dall'alto prezzo dei medicinali. Ma sappiamo che l'assistenza farmaceutica, come attuata fino ad oggi, ha condotto ad inconvenienti gravissimi e ad abusi d'ogni sorta (6 ): onde, mentre si impone un più efficace sistema di sorveglianza, sarà opportu110 cominciare col procedere ad un abbassamento dei prezzi dei medicinali, come ha auspicato il sen. Spallicci (repubblicano) nel corso d'una seduta della 10a Commissione sanatoriale (7 ). Assicurare anche l'assistenza farmaceutica avrebbe significato, nelle condizioni attualij creare notevoli difficoltà economiche al1' organismo nascente: sicchè è ben giustificata l'opposizione esercitata in questo senso dai sostenitori del progetto Bonomi. Nel corso delle sedute della Ila Commissione della Camera si ebbe ( 6 ) Un caso recente è dato dalla vertenza sorta a Napoli tra farmacisti ed I.N.A.M., a causa della prolungata insolvenza dell'Istituto, che ha condotto alla sospensìone delle prestazioni farmaceutiche agli assicurati. Sempre a tale proposito ricordiamo che il socialdemocratico on. L'Eltore fece presente alla Commissione come m~lti assicurati abbiano rivenduto le medicine più costose, ottenute a prezzi di favore, nonostante fossero contraddistinte da marchi speciali. ( 7 ) Al riguardo c'erano già delle iniziative: a prescindere dai più recenti provvedimenti del C.I.P., si era a conoscenza di un progetto di legge presentato a suo tempo dal socialista on. Pieraccini, tendente ad istituire nuove fabbriche statali di medicinali che esercitassero la concorrenza alle imprese private. Si può osservare, per il momento, che, giusto quanto ebbe a rilevare il sen. Spallicci, non sembra questo il migliore sistema allo scopo. Sarebbe certo più immediato, e probabilmente anche meno dispendioso, predisporre misure più efficienti per la conoscenza dei costi sopportati dalle imprese private, ed esercitare nel contempo la funzione calmieratrice mediante l'importazione di medicinali stranieri. Biblote·caGino Bianco •

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