è che il nucleo familiare del coltivatore sia in grado di fornire una forza lavorativa (3 ) superiore al 500/4delle normali necessità del fondo, e sempre che il fondo non richieda meno di 30 giornate lavorative all'anno (artt. 1 e 27). Sarebbe stato dunque inutile includere nella categoria degli assistibili anche i braccianti agricoli, come proponeva il progetto Longo-Pertini, poichè quelli già beneficiano delle prestazioni assistenziali, in virtù di una specifica legge. Dannoso sarebbe stato, poi, limitare, come prevedeva il . progetto Bonomi, l'assicurazione obbligatoria ai coltivatori la cui forza lavorativa raggiungesse i 4/5 'del fabbisogno colturale: infatti, se è vero che accogliendo parzialmente le proposte dei socialcomunisti si è allargato il numero degli aventi diritto e quindi si è aumentata la spesa, è altresì vero che si è reso - almeno in teoria - possibile far gravare quella spesa, in proporzioni _maggiori, sui coltivatori più abbienti. I calcoli fatti, farebbero asce:ndere a 7 milioni circa il numero degli assistibili (4 ). ,, L'assistenza assicurata. - Sono contemplate le seguenti prestazioni: 1) assistenza sanitaria generica a domicilio e in ambulatorio; 2) assistenza ospedaliera; 3) assistenza sanitaria specialistica; 4) assistenza ostetrica (5 ). A discrezione e a spese delle singole Casse comunali, e salva approvazione delle rispettive Casse provinciali, possono essere corrisposte anche l' assistenza farmaceutica e le altre eventuali forme integrative (artt. 3, 4, S, 13, 19, 22). Fu questo uno dei punti più controversi delle discussioni e delle polemiche: mentre i sostenitori della proposta di legge Longo-Pertini tendevano a garantire ai coltivatori l'assistenza sanitaria in tutte le sue forme ( 3 ) Tale forza_ lavorativa viene valutata in base ad una frequenza annua di 280 giornate lavorative attribuite a ciascun membro attivo del nucleo familiare. ( 4 ) Così, p. e., le valutazioni che si accompagnavano al progetto Longo-Pertini e quelle enunciate dal relatore sulla proposta Bonomi (il democristiano sen. Grava) di fronte alla Commissione Senatoriale. Però, basandosi tali valutazioni sull'ultimo censimento della categoria che risale al 1936, non sono mancate divergenze sulle cifre: la stampa sembra avere accettato concordemente la cifra di 8.000.000. ( 5 ) Queste prestazioni sono, per competenza, così ripartite: alla Cassa comunale le assist~nze generiche a domicilio, in ambulatorio, ed ostetrica; alla Cassa provinciale le assistenze specialistiche, sanitaria ed ostetrica, e l'assistenza ospedaliera. [16] Bibloteca Gino Bianco
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